Camila Giorgi ha vissuto un 2021 tennistico dall’evoluzione altalenante, infine però considerabile come il suo miglior anno di sempre. Questo considerando i risultati ottenuti e una continuità di risultati lodevole nel momento cruciale della stagione. Giorgi ha palesato una maturità ben visibile per quanto concerne la gestione dei match sul veloce, con forzature ben distribuite durante gli incontri stessi; miglioramenti evidenti al servizio, con la marchigiana sempre meno fallosa, e risultati positivi in serie.
L’INIZIO DI STAGIONE
La prima parte dell’annata, però, non ha regalato particolari gioie alla tennista di Macerata. Un problema muscolare all’altezza della coscia le ha infatti negato la chance di sfidare al meglio delle proprie possibilità Sofia Kenin, al secondo turno dello Yarra Valley Classic: ritiro dopo un set lottato. Ritorno in campo agli Australian Open e buon debutto ai danni di Yaroslava Shvedova, ma netta sconfitta in due set per mano Iga Swiatek a caratterizzare il secondo turno. Successivamente quarti di finale a Lione e primo turno a Miami, con il Coronavirus a condizionarla e costringerla al forfait a Charleston. Lunghissimo confronto con Sara Sorribes Tormo all’esordio agli Internazionali di Roma, terminato tragicamente dopo aver comandato per buona parte della sfida; Giorgi non ha chiuso il terzo set dopo aver accumulato un vantaggio particolarmente rilevante, cedendo 6-7, 7-6, 5-7 dopo quasi 4 ore di gioco totali. Performance non convincenti tra Parma e Roland Garros, ma svolta della stagione con l’inizio del periodo sull’erba.
LA SVOLTA
Scintilla scoccata a Eastbourne, con Magda Linette e Ajla Tomljanovic eliminate per superare le qualificazioni. Exploit contro Karolina Pliskova al primo turno e prima ‘vittima’ illustre della stagione; prosieguo di alto livello con gli straordinari successi su Shelby Rogers e Aryna Sabalenka, i quali le hanno consentito un meraviglioso e inaspettato accesso in semifinale. Giorgi concreta, rapida, sempre concentrata e finalmente vittoriosa; tutto straordinario, se non fosse che un nuovo guaio fisico l’abbia condizionata e obbligata al ritiro al penultimo atto contro Anett Kontaveit. Arrivato Wimbledon, primo turno ben giocato ai danni di Jil Teichmann, ma secondo turno con l’ostica Karolina Muchova di fronte: esito negativo, con sconfitta in tre set dolorosa dopo un momento d’oro. Rullino di marcia però non fermatosi bruscamente, con le buone sensazioni confermate alle Olimpiadi di Tokyo; ancora Pliskova sconfitta e Giorgi è diventata la terza italiana di sempre a raggiungere i quarti di finale olimpici. Resa in due set su Elina Svitolina, successivamente medaglia di bronzo, ma soddisfazione comprensibile per l’azzurra.
Dopo la campagna nipponica, ecco il trionfo più importante della sua carriera: il Wta 100 di Montreal. L’italiana ha collezionato gli scalpi di Elise Mertens e Nadia Podoroska, per poi imporsi su Petra Kvitova contro pronostico. Prestazioni in crescendo e Giorgi sempre più in fiducia, con Coco Gauff e Jessica Pegula in seguito costrette ad arrendersi. Attesissima finale e marchio di fabbrica della stagione di Giorgi: vittoria su Karolina Pliskova e successo straordinario, con l’azzurra commossasi al termine del match. Dopo il magnifico successo, soltanto comparsate tra Cincinnati, Us Open e Chicago, con il Wta di Tenerife a chiudere la stagione; buon percorso della marchigiana sino alla semifinale, sconfitta però dalla finalista Camila Osorio Serrano in due duri set.
LE PROSPETTIVE VERSO IL 2022
L’imprevedibilità è innegabilmente una delle caratteristiche principali di Giorgi, capace di superare qualsivoglia avversaria, ma anche paradossalmente di cadere in trappole insospettabili. L’incredibile potenza dei colpi dell’azzurra è certamente un vantaggio rilevante, così come la battuta, qualora giocata con buone percentuali. Da queste premesse, ciò che ci si aspetta da Giorgi nel 2022 non è una cesura totale con il suo passato, ma un exploit di livello particolarmente elevato, che possa essere un lampo stimolante per il tennis italiano femminile. Un’affermazione Slam è complessa, ma non impossibile per Giorgi; la maceratese ha dimostrato ampiamente di poter reggere il confronto con ogni avversaria nel circuito maggiore, così come di poter tenere un alto livello di gioco per più settimane intere. Conservando una buona condizione fisica, Giorgi può raggiungere qualsiasi traguardo; valutando le sue caratteristiche, il torneo più ‘adatto’ per l’impresa corrisponde a Wimbledon, seppur non l’erba, ma il cemento gli abbia consegnato la più grande soddisfazione in carriera. Attenzione alla resa di Giorgi, pronta a sorprendere il mondo intero.