“Possiamo vincere la partita con i giocatori disponibili, l’obiettivo sono i tre punti. Non accetto il ‘giochino’ degli infortuni, quando ci sono questi momenti, c’è bisogno di esempi. Serve corsa, cuore, coraggio. Abbiamo 16-17 calciatori della rosa, sono sufficienti per giocare contro chiunque. Siamo ambiziosi, dobbiamo fare quel che richiede l’essere professionista“. Ne è convinto Luciano Spalletti alla vigilia di Milan-Napoli, match di San Siro per la diciottesima giornata di Serie A. L’allenatore non vuole alibi nonostante le assenze (“Mario Rui, Fabian, Insigne, Koulibaly e Osimhen non convocati“) e si sofferma anche sull’addio di Manolas, che mette il Napoli nelle condizioni di affrontare le prossime due partite con due soli centrali a disposizione: “Quella di Manolas è una storia che riguarda il rapporto del calciatore con la società. Cerco di vivere la storia dei miei calciatori, averlo visto all’Olympiakos mi ha fatto piacere. Per il resto, abbiamo delle necessità ma voglio pensare al gruppo a disposizione. Mi piacciono tutti i petali della rosa della mia squadra, ma se manca qualcosa bisogna andare a ricomporla”.
Su Insigne: “Mi sono trovato subito bene con lui, è in linea con la figura che mi ero fatto da fuori, è un buon capitano. Contro l’Empoli voleva giocare dall’inizio, ma ho commesso un errore e gli ho chiesto 70 minuti. Ci ho messo del mio e ha fatto una figura al di sotto delle sue potenzialità”. Spalletti chiede ai suoi di giocare “come se dovessero vestire a vita la maglia del Napoli” e si dice convinto “che il Napoli è in credito con gli episodi”.