Serie A

Maifredi: “Allegri sa gestire un gruppo, ma ha bisogno di trovarlo pronto”

Massimiliano Allegri
Massimiliano Allegri - Foto Antonio Fraioli

Intervenuto sulle frequenze di TMW Radio, ha parlato Luigi Maifredi, ex tecnico della Juventus, proprio sul momento dei bianconeri. La squadra allenata da Massimiliano Allegri infatti, rispetto alla passata stagione ha 8 punti in meno (anche un Ronaldo in meno) e una costante difficoltà nel creare gioco. Le idee di Maifredi sono abbastanza chiare: “La prima cosa da fare è rinforzare la rosa. Vi sono dei reparti in cui non si è dimostrata competitiva. Allegri è sempre stato abituato ad allenare grandissimi giocatori, mentre quest’anno deve saper dimostrare di essere in grado di creare e plasmare una squadra e non credo ne abbia le qualità. Allegri non ha la predisposizione per creare un gruppo, ha bisogno di trovarne uno già pronto. E gestirlo”.

La Juventus non è squadra da dare per morta a dicembre, ma nella stagione in corso le difficoltà sono lampanti: “Tutti gli allenatori, quando infilano una serie di vittorie, credono di essere infallibili. Allegri era convinto di poter portare immediatamente la Juventus a vincere nuovamente. Quando se n’è andato, però, aveva una squadra fatta di top player, adesso ne avrà cinque o sei al massimo. Credo che Dybala stia tergiversando sul rinnovo, che io gli farei subito, perché non vuole giocare in una squadra che non riesce a competere per traguardi importanti. Anche Bonucci e Chiellini non sono più quelli di una volta. I numeri sono clamorosamente contro, la Juventus non è mai stata così fuori dai giochi come adesso”.

Infine, Maifredi, parla della sua esperienza a Torino, sponda bianconera, non proprio indimenticabile: “Era una squadra sperimentale. La dirigenza aveva appena estromesso Boniperti, l’uomo che faceva da scudo agli allenatori. Arrivò Montezemolo, che era anche lui un neofita. E io ho sbagliato, ho fatto un passo troppo lungo. In quel periodo ero corteggiatissimo, mi volevano Roma, Inter, Milan. Io ho seguito il mio cuore ma non è stata una buona idea. Mi sono ritrovato a lottare contro tutti. Con Boniperti forse la mia storia sarebbe stata diversa”.

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