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La Roma non gioca bene ma basta per battere lo Spezia: contro l’Atalanta servirà ben altro

I tifosi della Roma - Foto Antonio Fraioli

La Roma torna a vincere anche in campionato dopo le difficoltà delle ultime due giornate, ma non basta sicuramente la prestazione offerta contro uno Spezia non in serata per considerare terminato il periodo negativo della squadra di Mourinho. I tre punti fanno comodo e aiutano ad agganciare la Juventus al sesto posto, a meno otto dal Napoli quarto e a meno nove dall’Atalanta che sarà la prossima rivale in una partita già fondamentale per non perdere ulteriore terreno nei confronti della zona Champions che resta l’obiettivo stagionale.

Contro la Dea, però, servirà ben altro dal punto di vista del ritmo e della qualità dei passaggi, perché stasera lo spettacolo è stato non troppo esaltante, tra errore di misura, pali (Abraham gioca bene ma non riesce proprio a segnare), misunderstanding e l’incredibile rifiuto di Mourinho di sostituire un proprio giocatore infortunato. E poi, anche l’ingenuità di Felix Afena Gyan nel finale con un’espulsione che toglierà un’alternativa per Bergamo allo Special One, costretto con tutta probabilità a dover schierare ancora un per nulla esaltante Mayoral.

A ogni modo, i punti di forza di questa Roma sono dietro: si è sofferto poco, si è scelto di stare in attesa con un baricentro spesso molto basso, una serie innumerevoli di passaggi all’indietro e un ritmo davvero basso per scelta dei ragazzi di Mou. I gol, in una partita così, arrivano per forza di cosa sui calci piazzati, con Smalling a firmare il primo gol su calcio d’angolo e Ibanez sempre dagli sviluppi di un corner a metterla dentro (la palla) e in ghiaccio (la partita). E per stasera può bastare così.

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