E’ il derby della Lanterna, ma soprattutto mai come quest’anno della paura. Nell’ultimo decennio abbiamo assistito spesso e volentieri a stracittadine genovesi non di alta classifica, tutt’altro, ma Genoa e Sampdoria sono davvero in grandissima difficoltà in questa fase. Vincere il derby e rinascere, questo il compito delle due squadre di una città bellissima ma che soffre tanto in questa stagione fin qui davvero sotto le aspettative per entrambe.
I blucerchiati imbarcano gol su gol e D’Aversa non sembra aver ancora trovato la giusta quadratura. Qualche vittoria era sembrata risolutiva per allontanarsi dalle zone calde, ma la squadra c’è ripiombata e l’allenatore sembrava a un passo dall’esonero. Poi, però, le grane societarie con l’arresto dell’ormai ex presidente Ferrero, dunque nessun ribaltone in panchina e ultima spiaggia nella partita più importante dell’anno. La gestione di Quagliarella, un Caputo che sembra poter già andar via, la difesa che fa acqua. E fortuna che c’è un Candreva in forma smagliante…
Se la metà doriana piange, quella del Grifone non ride, anzi, è ulteriormente più in difficoltà. Già, perché i rossoblu hanno vinto una partita in sedici giornate, qualcosa che raramente vuol dire qualcosa di diverso dalla retrocessione a maggio. C’è però tempo per cambiare passo, nessun dubbio. Peccato che Shevchenko, complice un calendario difficile, non sia riuscito minimamente a svoltare la situazione, portando a casa un punto in quattro partite con l’inquietante bottino di zero gol segnati. Serve una svolta quanto prima, magari passando dal recupero di diversi infortunati e dalla ricerca di un assetto definitivo.