Serie A

Serie A, 30ª giornata: Sassuolo-Lazio 1-2, le pagelle

Ciro Immobile - Foto Antonio Fraioli

La Lazio porta a casa una vittoria fondamentale contro il Sassuolo, grazie all’1-2 conquistato sul campo del Mapei Stadium di Reggio Emilia. Dopo il vantaggio dei neroverdi firmato su calcio di rigore da Domenico Berardi, i biancocelesti reagiscono e siglano il pareggio con Ciro Immobile. Nel secondo tempo sale d’intensità, aiutata anche dalle sostituzioni, e viene premiata da un autogol di Francesco Acerbi quasi al fotofinish. Tre punti chiave che lanciano la squadra del tecnico Simone Inzaghi a tre punti dal terzo posto, in attesa del big match di domenica sera tra Napoli e Juventus. E trova la carica giusta per affrontare il derby contro la Roma.

SASSUOLO (4-3-3)

Consigli 6
Nulla può sul gol di Immobile, la conclusione dell’attaccante laziale è troppo ravvicinata. Bravo, poco dopo, a uscire a valanga su Lulic chiudendo lo specchio della porta. Per il resto lavoro di ordinaria amministrazione.

Lirola 5
Confuso e fuori dalla partita, denota la sua insicurezza in più di una occasione. Sul gol laziale non stringe su Immobile, poi regala il pallone per quella che è la miglior occasione della squadra biancoceleste nel primo tempo.

Acerbi 5.5
Insieme al compagno di reparto cerca di arginare il trio offensivo della Lazio: preciso e puntuale nelle chiusure, è bravo a frapporsi tra la palla e la rete nella clamorosa occasione di Immobile a fine primo tempo. Un intervento decisivo, senza di lui la sfera avrebbe certamente gonfiato la rete. Sulla sua prestazione, però, pesa in maniera decisiva lo sfortunato autogol che decide il match in favore della Lazio.

Cannavaro 6.5
Fa a sportellate con Immobile per tutto il match, cercando di limitare l’attaccante biancoceleste come può. Miracoloso a fine primo tempo quando, proprio su un tiro deviato del numero 17 laziale, mette in mostra le proprie doti acrobatiche salvando un gol che sembrava già fatto in rovesciata.

Dell’Orco 6
La giovane età non lo limita, attacca quando serve e, quando non può, è bravo anche in fase di copertura: ne sa qualcosa Felipe Anderson, in qualche occasione arginato sulla corsia destra. Più in difficoltà, invece, nel secondo tempo.

Pellegrini 6
Per lui, cresciuto nel settore giovanile della Roma, è un derby. Ha piedi e visione di gioco per mettere in difficoltà la squadra di Inzaghi: inizia bene, ogni azione neroverde parte dalle sue intuizioni, ma si spegne con il passare dei minuti.

Aquilani 5.5
E’ il giocatore di maggior esperienza, toccherebbe a lui prendere per mano la squadra, ma tra i centrocampisti è quello che si fa notare di meno. Svolge il compitino senza mai salire in cattedra, troppo poco per la sua esperienza.

Missiroli 6
Non si tira mai indietro; bene sia quando c’è da impostare il gioco della propria squadra, sia quando c’è da interrompere quello avversario. Una partita a tutto tondo per il centrocampista neroverde, la sua mancanza, soprattutto a inizio stagione, si è fatta sentire terribilmente. (Dal 64′ Duncan 6: Di Francesco lo getta nella mischia per contenere il ritorno della Lazio, muscoli e grinta al servizio del centrocampo).

Berardi 6.5
Non segnava da agosto, ci è voluto un rigore per farlo sbloccare: l’infortunio è ormai alle spalle, la voglia di riscatto c’è e si vede, ma spesso lo porta a esagerare. Gli manca ancora qualcosa per diventare un campione, ha sempre un tocco di troppo che lo porta a perdere tempi di gioco, ma il talento non si discute.

Defrel 5.5
Corre e lotta, ma il gol non arriva. Ha l’occasione buona a tu per tu con Strakosha, ma il suo sinistro a scavalcare l’estremo difensore finisce fuori. Avrebbe anche altre opportunità per violare la retroguardia biancoceleste, soprattutto nel primo tempo, ma il killer instinct fa cilecca. (Dal 70′ Matri 5.5: lasciato inizialmente in panchina , Di Francesco gli regala 20 minuti per dimostrare di essersi sbagliato. L’ex Lazio però non la sfrutta).

Politano 5.5
Ha un sinistro educatissimo, ma si prende troppe pause. Il talento è indubbio, con il pallone può fare ciò che vuole – la dimostrazione è la giocata con cui salta Patric -, ciò che manca però è la cattiveria sotto porta. A sua giustificazione c’è da dire che, nell’unica occasione utile, Lirola non lo serve r lo fa infuriare. (Dal 86′ Ragusa s.v.)

All. Di Francesco 5.5
L’inizio dei suoi è veemente, sembra tornato il Sassuolo che l’anno scorso riuscì a centrare una storica qualificazione in Europa League. Mette in difficoltà la Lazio puntando sul palleggio e sulla velocità, le sue armi principali, ma cala alla distanza. Ancora una volta i neroverdi perdono all’ultima curva e, visti i precedenti, non può essere solo sfortuna.

LAZIO (4-3-3)

Strakosha 5
Ancora titolare, vista la latitanza di Marchetti dal campo. Mai del tutto lucido, complica la vita alla Lazio con l’uscita a valanga su Berardi che costa il calcio di rigore e il vantaggio neroverde. Per fortuna, si prende soltanto l’ammonizione ma regala qualche altra uscita da horror.

Patric 6
In vista del derby è l’unico protagonista del turnover, con Basta in panchina a rifiatare. Non ama dedicarsi alla fase difensiva ma ormai lo fa con attenzione, soprattutto nel secondo tempo avanza con più continuità. Nel primo soffre un po’ troppo le ripartenze di Politano.

De Vrij 5.5
Si è messo alle spalle la contusione alla gamba rimediata con l’Olanda, Inzaghi lo ha voluto mandare in campo a ogni costo ma si vede che non è al meglio della forma. Commette errori non all’altezza delle sue qualità, troppo spesso si fa cogliere di sorpresa dalle imbucate di Defrel e Berardi.

Hoedt 5.5
Come il compagno di reparto, non è certo la miglior prestazione per l’olandese. Le incursioni degli avanti emiliani non lo lasciano tranquillo, si lascia sfuggire Defrel a un passo dal raddoppio. Esce infuriato dal campo a inizio secondo tempo, la sostituzione non gli va giù e lancia pure la maglia dalla panchina. (Dal 12′ st Lukaku 6: sulla corsia di sua competenza è più facile affondare, Inzaghi gli chiede di fare esattamente quello. Ma non sposta troppo l’equilibrio).

Radu 6
Altro che turnover, il romeno presidia la fascia sinistra con esperienza. Nel secondo tempo, con la sostituzione di Hoedt, scala al centro della retroguardia al fianco di de Vrij. Agisce con altrettanta attenzione, vive una seconda giovinezza

Parolo 6
Ci sono partite nelle quali il centrocampista sembra invisibile, invece è soltanto impegnato a fare il lavoro sporco. Rinuncia a partecipare alle offensive biancocelesti, ma si preoccupa maggiormente di far legna in mediana. Non è brillantissimo, certo, e avrebbe comunque potuto concedere qualche inserimento e diventare più protagonista della manovra.

Biglia 6
La partita è difficile e inizia subito in salita, ci pensa il capitano a mettere ordine e a salire in cattedra da leader per predicare calma. Cresce molto nel corso del secondo tempo, nel quale non si risparmia mai soprattutto in fase di copertura e di sostegno alla retroguardia. Recupera tantissimi palloni.

Milinkovic-Savic 6
L’assenza del serbo era stata fatale nel pareggio di Cagliari, le qualità del centrocampista non mancano invece a Sassuolo. Non è eccellente né decisivo, ma fa pesare enormemente la prepotenza fisica a centrocampo ed è l’unico nel primo tempo a inventare qualche spunto. Nel secondo tempo, dopo i rimproveri di Inzaghi, si lancia di più negli inserimenti.

Felipe Anderson 6.5
Dopo un primo tempo in naftalina, sfodera il destro e confeziona il solito gioiello. Il tocco per Immobile vale il pareggio laziale e la palma del miglior assist-man della Serie A (nove, come Callejon). Imprendibile con il passare dei minuti, nervoso al momento del cambio quando scende direttamente negli spogliatoi. (Dal 33′ st Lombardi 6.5: proprio il tiro dell’esterno, deviato da Acerbi, finisce in rete e regala tre punti alla Lazio).

Immobile 6.5
Ventesimo gol stagionale, miglior marcatore dell’era Lotito e un bel bonus che porterà l’ingaggio dell’attaccante fino a 2 milioni di euro. Tanto conta la rete al Sassuolo, non soltanto l’1-1 dopo un deludente primo tempo. Cerca la vittoria a ogni costo, si sacrifica e spende ogni energia per la squadra.

Lulic 6
La staffetta con Keita, in ottica derby, era scontata. Non è sempre preciso nei passaggi ma cerca sempre di servire Immobile in area, sforna assist e partecipa a ogni azione. (Dal 12′ st Keita 6: come al solito, ottimo impatto sulla partita per il senegalese, devastante nelle sue accelerazioni. Serve a Lombardi la palla dalla quale nasce la vittoria).

All. Inzaghi 6
Non gli interessa il turnover, l’unico diktat è vincere e non pensare al derby. Infatti rischia de Vrij non al meglio, lascia riposare soltanto Basta e concede la staffetta Lulic-Keita. Le sostituzioni – con il senegalese e Lombardi in campo – sono state profetiche. Con un po’ di fortuna – ma la sua Lazio non molla davvero mai – porta a casa tre punti e la giusta carica per affrontare la Roma.

 

SportFace