L’attesa è ormai finita. Domenica 2 aprile andrà finalmente in scena una delle corse più amate dai ciclisti e dagli appassionati di questo sport: si correrà infatti l’edizione numero 101 del Giro delle Fiandre. Seconda classica monumento della stagione la corsa fiamminga si può definire come la corsa universitaria del ciclismo, vincere qui vuol dire entrare nella storia insieme a tantissimi campioni che hanno costruito imprese incredibili su queste strade.
IL PERCORSO
Edizione numero 101 che vede un cambio della località di partenza: non si partirà infatti come da tradizione dalla piazza del mercato di Brugge, ma da Anversa con l’arrivo che rimane invece ad Oudenaarde: questo comporta un aumento del chilometraggio da 255 a 260.8 km. I muri da affrontare durante la corsa saranno 18, con il ritorno dello storico Muro di Grammont (De Muur-Kappelmuur) dopo 5 anni, anche se non verrà affrontato nella parte decisiva della gara. I settori in pavè non in salita saranno invece 5.
La prima asperità da affrontare sarà proprio un settore in pavè, ovvero quello di Lippenhovenstraat (1300 m)dopo 85 km, seguito subito da quello di Paddestratt (1500 m). Al km 115 verrà invece affrontato il primo muro della corsa, il vecchio Kvaremount (sarà effettuato tre volte nella giornata) settore lungo 2200 metri con la pendenza media del 4%. Dieci chilometri più tardi sarà invece la volta di un muro non in pavè, il Kortekeer, seguito poi dall’Eikenberg (1200 metri al 5,2%), dal Wolvenberg (645 m) e dai settore in pavè di Holleweg (1500 m) e Haaghoek (2200 m). Dal chilometro 146 ci saranno tre muri asfaltati: Leberg (950 m), Berendries (940 m) e Tenbosse (450 m) che andranno a precedere al chilometro 165 il fantastico Muro di Grammont (500 metri il settore in pavè, al 9% di media con massime al 19%). Dopo il Muur che potrebbe essere lo spartiacque della corsa ci saranno Pottelberg e Kanariaberg (1 km) prima di entrare veramente nel vivo della gara con il secondo passaggio sul vecchio Kvaremount ed il primo sul Paterberg, seguiti dal Koppenberg (600 m,11,6%,max 22%). A 40 km dalla conclusione ci sarà l’ultimo settore di pavè, il Mariaborrestraat, seguito subito dal muro di Steekbeendries (700 m,5,3%,max 6,7%) e dal difficilissimo Taainbeerg (530 m,6,6%,max 15,8%). A questo punto mancheranno solamente tre muri, che probabilmente saranno quelli decisivi: ai meno 26 il Kruisberg/Hotond(2,5 km,5%,max 9%), ai meno 16 vecchio Kvaremount(2,2 km,4%,max 11,6%) e Paterberg(360 m,13%, max 20%) dal cui scollinamento mancheranno solamente 13 chilometri al traguardo di Oudenaarde. Le fasi decisive probabilmente saranno quelle sul circuito finale di vecchio Kvaremount e Paterberg ma non è da escludere che come successo negli ultimi anni il tentativo decisivo nasca sull’asfalto in tratti intermedi fra due muri.
I FAVORITI
Per quanto visto nelle prime corse fiamminghe di quest’anno i principali pretendenti al 101 Giro delle Fiandre sono due: Peter Sagan (Bora Hansgrohe) e Greg Van Avermaet (BMC). Dal 2016 è nata una forte rivalità tra i due che ha visto spesso prevalere il belga che quest’anno può già contare su tre vittorie in questi posti ovvero Omloop, Harelbeke e Gent-Wegelvem contro l’unico successo dello slovacco al Kuurne-Bruxelles-Kuurne. A differenza degli altri anni il belga sembra aver raggiunto un gran consapevolezza dei suoi mezzi, cosa che lo ha portato spesso ad attaccare in prima persona e non correre di rimessa. Peter Sagan invece ha avuto alcuni problemi nella campagna del nord fino ad ora, ad Harelbeke per via di cadute e problemi meccanici mentre alla Gent è stato protagonista di un litigio con Terpstra, decidendo di escludere se stesso e l’olandese della Quickstep dalla possibilità di vincere per via del fatto che Terpstra non collaborasse. Il suo litigare con la Quickstep, il cui ds Pieters ha dichiarato “se noi perdiamo perderà anche Sagan” potrebbero dunque favorire Van Avermaet, se come domenica scorsa ‘tra i due litiganti il terzo gode’. Quickstep che però ha tutti i mezzi per vincere la corsa dato che può contare su almeno quattro capitani: Philippe Gilbert, Tom Boonen, Niki Terpstra e Zdenek Stybar. Il vallone ex BMC quest’anno è tornato dopo 5 anni di assenza a misurarsi su queste corse e i risultati sono stati ottimali: secondo alla Dwaars e all’Harelbeke, vincitore della tre giorni di la Panne. Il capitano molto probabilmente sarà lui, anche se potendo contare su così tanti uomini sicuramente la squadra belga cercherà di inserire almeno un uomo su ogni tentativo di attacco, potendo contare anche su Matteo Trentin e Yves Lampaert. Le squadre degli altri due favoriti principali non sono forti come la Quickstep ma hanno dimostrato di essere molto solide, con Sagan che potrà contare su suo fratello Juraj, Burghartd, Bodnar e Postlberger; mentre il campione olimpico farà affidamento ad Oss, Kung, Drucker e Dillier. Le altre squadre non staranno però di certo a guardare a partite dalla Trek Segafredo, che avrà il doppio capitano: John Degenkolb sarà infatti affiancato da Jasper Stuyven senza dimenticare Theuns e Felline. La Lotto Soudal avrà come capitano Tiesj Benoot, ma non sono da sottovalutare nemmeno Jurgen Roelandts, Jens Debuscherre e Tony Gallopin, mentre saranno probabilmente tutti per Oliver Naesen alla AG2R La Mondiale.
Più possibità anche in casa Orica Scott, dove ci saranno Matthew Hayman, vincitore della Roubaix lo scorso anno, Jens Keukeleire e Luke Durbridge ed in casa Team Sky, che orfana di Kwiatkowski e Thomas farà affidamento a Ian Stannard e Luke Rowe, accompagnati dai nostri Puccio e Moscon. Capitano unico per la Cannondale Drapac, Sep Vanmarcke se avrà risolto i suoi problemi intestinali, in caso contratio spazio a Van Baarle, Bettiol e Langeveld, mentre la Katusha sarà tutta a disposizione di Alexander Kristoff (vincitore nel 2015), che quest’anno potrà contare su un gregario come Tony Martin. Le altre squadre sembrano oggettivamente con poche possibilità di vittoria, ma non saranno da sottovalutate nemmeno Matti Breschel e Alexei Lutsenko (Astana), Edvald Boasson Hagen (Dimension Data), Sonny Colbrelli (Bahrain Merida), Lars Boom (Lotto Jumbo), Arnaud Demare (FDJ), Soren Krag Andersen (Sunweb), Preben Van Hecke (Sport Vlanderen), Guillaume Van Keirsbulck (Wanty Groupe Goubert) e Stin Devolder (Verandas Willems, vincitore qui due volte).
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