E’ in sciopero della fame da diciassette giorni Abdullah Ibhais, ex vicedirettore della comunicazione del Comitato organizzatore dei Mondiali in Qatar. L’uomo si trova attualmente in carcere poiché ritenuto colpevole di aver influenzato l’assegnazione di un contratto di social media per i Mondiali in seguito ad un pagamento sottobanco. Secondo quanto riportato dal Guardian, la famiglia sostiene che Ibhais non abbia avuto la possibilità di parlare dal giorno del suo arresto. Diversa la fonte del quotidiano olandese NRC, che ha reso pubblica una registrazione vocale proveniente dalla sua cella, in cui l’uomo afferma: “Mi tengono qui per evitare che racconti la storia vera. Mi è stato negato un processo equo e di potermi difendere, perciò non mi resta altro che lo sciopero della fame“.
C’è inoltre un aspetto importante da non tralasciare, ovvero una presunta confessione, poi ritrattata. L’ex vicedirettore aveva spiegato alla rivista norvegese Josimar che era stato costretto a fare tale confessione, ma soprattutto che era stato accusato solamente dopo aver commentato lo sciopero dei lavoratori migranti nel paese. Un’altra vicenda piuttosto buia che non fa bene al Qatar né ai Mondiali 2022, travolti da numerose polemiche.