Un giovedì in cui la parola d’ordine è vietato sbagliare contro il nemico venuto dall’est. Conta solo vincere per Lazio e Roma, le (fin qui) eterne seconde dei rispettivi gironi di Europa e Conference League, bisogna convincere e tornare alla vittoria dopo due turni in cui è mancata contro squadre non particolarmente deboli ma di certo alla portata. E’ il caso della Roma, che nella terza coppa dell’Uefa contro il Bodo/Glimt ha vissuto l’incubo del 6-1 in Norvegia per poi pareggiare al ritorno. 7 punti per i giallorossi che non hanno di fatto il destino nelle proprie mani, ricordando come soltanto la prima del girone va diretta agli ottavi, mentre la seconda fa gli spareggi con chi scende dall’Europa League. Per evitarlo, intanto la squadra di Mourinho ha bisogno di compiere il proprio dovere: bisogna battere sia lo Zorya che il Cska Sofia e sperare in uno scivolone, contro le stesse squadre in ordine invertito, di chi sta sopra. Ma guai a sottovalutare gli ucraini in visita all’Olimpico: hanno appena un punto in meno in classifica e questo vuol dire che non hanno fatto poi così male, si tratta perciò di uno scontro diretto in cui chi perde è perduto e saluta l’Europa già a dicembre. La Roma, anche se Mou ha fatto capire come in questa fase questa competizione sia più un fastidio che un regalo, non può comunque permettersi quella che sarebbe una bruttissima figura.
Le terze classificate di Europa League, come detto, vengono paracadutate nella coppa di minore prestigio. Vuole però evitarlo la Lazio, che si gioca tanto delle sue carte nel freddo di Mosca, sperando di non replicare lo scivolone del Napoli sul campo dello Spartak ieri. La Lokomotiv è il fanalino di coda del girone, i biancocelesti sono secondi e questa posizione vale gli spareggi. Per potersi giocare tutto nello scontro diretto con il Galatasaray, in cui sarà messo in palio il primo posto, la squadra di Sarri deve battere i russi, magari con uno scarto di gol considerevole. Sarà facile? Assolutamente no, e occhio al Marsiglia che è in agguato, a patto di guarire dalla pareggite. L’imperativo categorico, comunque, per la Lazio è quello di vincere: mai come quest’anno si può provare ad arrivare fino in fondo nel torneo in cui proprio il tecnico toscano trionfò nel 2019 col Chelsea.