Una decisione che farà sicuramente discutere quella dell’Uefa, che in queste ore ha parzialmente accolto il ricorso della federcalcio ungherese. Passano così da tre a due le partite da disputare a porte chiuse per la nazionale magiara, dopo i cori discriminatori e omofobi di cui i propri tifosi si erano resi protagonisti durante Euro 2020 la scorsa estate. La seconda partita resta comunque sospesa per due anni a livello di pena effettiva. Confermata invece la multa di centomila euro, oltre all’obbligo di esporre la scritta “#EqualGame” sopra il logo Uefa.
L’Ungheria dopo l’Europeo è finita anche nel mirino della Fifa, dato che gli stessi tifosi ungheresi si sono resi protagonisti di altri cori razzisti in un match di qualificazioni ai Mondiali. In questo caso la pena (sospesa per due anni) è stata di due partite a porte chiuse, oltre che di una multa di 200mila franchi.