L’atletica italiana è esplosa alle Olimpiadi di Tokyo 2020 ma vuole dimostrare che non si è trattato solo di un episodio. Antonio La Torre, direttore tecnico della Fidal, ha parlato ai microfoni del talk di Atletica TV guardando proprio ai prossimi impegni. Parigi 2024 “è il punto d’arrivo. Due nomi per tutti: chi mi vieta di pensare che Tamberi e Jacobs possano ripetersi? Dobbiamo metterci subito al lavoro – ha detto La Torre – . Ci aspettano tre anni ad alta intensità, a partire dai prossimi Europei di cross di Dublino, i Mondiali indoor di Belgrado sino a quelli all’aperto di Eugene e gli Europei di Monaco, senza dimenticare la Coppa del Mondo di marcia. Dobbiamo avere la capacità di portare tutti a Parigi nelle migliori condizioni”.
Il prossimo impegno sarà l’Europeo di cross a Dublino, tra meno di un mese. “Crippa può diventare un trascinatore – ha detto il dt azzurro -. E nel futuro immediato sentiremo molto parlare di Nadia Battocletti. Ricordo bene quando a Tokyo ha fatto un pezzo di giro d’onore insieme a Sifan Hassan“. Inevitabile poi tornare sulla magica stagione passata dell’atletica italiana: “Tokyo è stato lo splendido culmine di una stagione di grande continuità: gli Euroindoor di Torun, la Coppa Europa di marcia, lo storico – e per me determinante – secondo posto agli Europei per Nazioni, passando per il successo nel medagliere agli Europei U23 di Tallinn“. “All’estero guardano con curiosità al nostro movimento, lo hanno soprannominato The Italian Job” ha sottolineato in conclusione La Torre.