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Tanti assenti all’Olimpico. Ma Italia-Svizzera è l’ultimo tassello per cancellare il passato

Roberto Mancini - fotomenis.it

Un primo posto da conquistare, per chiudere definitivamente le porte col passato. Sono passati quattro anni da quella notte di San Siro che ha chiuso un ciclo, aprendone un altro che oggi ha portato un Europeo e un nuovo record mondiale di imbattibilità. Per lasciarsi definitivamente alle spalle la notte di Italia-Svezia, l’Italia di Mancini ha bisogno di non commettere gli stessi errori. C’è la Svizzera all’Olimpico, in uno scontro diretto per il primo posto del gruppo C che in ogni caso non sarà decisivo, ma comunque fondamentale. Italia e Svizzera sono matematicamente fra le prime due, ma ci sono ancora due giornate da giocare per due nazionali appaiate al primo posto con quattordici punti a testa. In caso di arrivo a pari punti, infatti, contano differenza reti generale e numero di gol segnati prima degli scontri diretti. Insomma, un confronto da vedere fino all’ultimo. Merito della Nazionale di Murat Yakin – e prima di Petkovic – che ha perso solo una delle ultime 36 partite di qualificazione al Mondiale. Ad accomunare le due Nazionali ci sono le tante assenze da una parte all’altra: Zaniolo, Chiellini, Pellegrini, Immobile per gli azzurri; Embolo, Elvedi, Fassnacht, Kobel, Xhaka e Seferovic per gli elvetici.

Nessun alibi però per l’Italia che si presenterà con Belotti – naturale sostituto di Immobile – con Chiesa e Insigne ai suoi lati. A centrocampo spazio al terzetto delle ‘Notti Magiche’ europee: Barella, Jorginho e Locatelli, l’autore dei due gol che hanno steso Xhaka e compagni sempre a Roma in estate. Mentre in difesa c’è la chance per Acerbi, al fianco di Bonucci. Pronto Berardi a gara in corso: l’attaccante neroverde ha siglato cinque gol e tre assist in questo avvio di stagione e vuole confermarsi anche in azzurro. E c’è chi non esclude l’ipotesi falso nove: in questo caso, Berardi – sempre più avvicinato da voci di mercato – dal 1′, con Belotti, non al meglio, dalla panchina. E’ l’unico dubbio contro una Svizzera che dovrebbe partire con un 4-2-3-1: Steffen, Sow, Shaqiri alle spalle di Gavranovic. A centrocampo occhi sull”italiano’ Freuler e un possibile futuro giocatore della Serie A come Zakaria, seguito in particolare da Roma e Juventus. Fisicità, corsa e km non mancano al centrocampo della Svizzera che dovrà evitare di farsi schiacciare come accaduto nella fase a gironi dell’Europeo. La Svizzera ha mantenuto la porta inviolata in cinque partite consecutive di queste qualificazioni mondiali. L’Italia ha ancora rimpianti per quell’1-1 contro la Bulgaria, oltre che per il ko di San Siro contro la Spagna in Nations League. Mancini vuole la Nazionale di Wembley, per archiviare definitivamente l’incubo 2018 e guardare al Qatar legittimamente da campioni d’Europa.

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