“Ho pensato di essere diventato pazzo, non avevo altre spiegazioni. Poi con i continui e sempre più dolorosi mal di testa e altri sintomi, ho capito che la spiegazione non poteva essere quella. Per circa un anno ho evitato di approfondire, speravo semplicemente che le cose migliorassero. Ho anche pensato che sarebbe stato egoista non rendere pubblico il problema e perdere l’occasione di aiutare magari altri atleti. Si può impedire che altri cadano in questa trappola, affinché non si venga più trattati come oggetti; chi aspira a una carriera da professionista deve avere accesso a controlli più accurati. Da quando avevo 15 anni ed ero nelle Nazionali giovanili, tra allenamenti e partite, il numero di colpi alla testa è incalcolabile. Se pensiamo alla Nfl, vedo una stagione che dura per 4-5 mesi con 17 partite da giocare, più altre 4 circa se contiamo i playoff. Nel rugby giochiamo 10 mesi l’anno. Ci sarebbero diverse misure da prendere se si volesse proteggere i giocatori di domani”. Queste sono le dichiarazioni di Carl Hayman, icona del rugby ed ex leader degli All-Black, attualmente ritiratosi e affetto da una forma di demenza precoce e da encefalopatia traumatica cronica. L’atleta ha sviluppato le patologie menzionate, con ogni probabilità, a causa delle diverse contusioni al cranio durante la sua attività sportiva ad alto livello; Hayman ha denunciato i pericoli del rugby ai microfoni di ‘The Bounce’, descrivendo nel dettaglio la sua situazione.
Rugby, Hayman affetto da encefalopatia cronica: “Numero di colpi alla testa incalcolabile”
Palla Rugby - Foto Hirobi CC0 Creative Commons