Champions League

Juventus-Zenit, Allegri: “Gli ultimi 5 minuti rappresentano ciò che siamo ora”

Massimiliano Allegri - Foto Antonio Fraioli

La vittoria per 4-2 contro lo Zenit San Pietroburgo ha matematicamente qualificato, con due turni d’anticipo, la Juventus agli ottavi di finale di Champions League. Ecco le parole post match del tecnico bianconero, Massimiliano Allegri: “La squadra ha fatto una bella partita, è stata anche piacevole tecnicamente. Come intensità e coraggio è stata importante, non abbiamo perso di lucidità quando abbiamo preso il gol. E’ stato un gol fortuito su una traiettoria pazzesca, potevamo far tanti gol. E’ stato tutto positivo: abbiamo passato il turno, gli ultimi 5 minuti sono quelli dove dobbiamo migliorare. Quei minuti sono l’emblema di quel che siamo noi: abbiamo fatto tre contropiedi e abbiamo preso un gol che era nell’aria. Non deve accadere. Dybala? “Si era presentato bene in ritiro, facendo un bel mese. Poi si è fermato con l’infortunio. Ha lo spirito giusto per mostrare le qualità che ha, lui come la squadra. Prendiamo questo passaggio, è molto importante. Ora recuperiamo perché poi in campionato siamo in ritardo”.

“Perché i cambi così in ritardo? Non rischiavamo niente, non era giusto cambiare chi era in campo. Una volta fatto il 3-1 e il 4-1 ho cercato di far recuperare qualche minuto qualcuno. McKennie ha un’ottima condizione fisica e sta facendo molto bene. Vittoria importante per il morale? Sabato è difficile. La Fiorentina è una squadra che ha buoni giocatori, un bravo allenatore, che aggredisce. Hanno tecnica, servirà un’ottima partita. Condizione? Buona, ora cerchiamo di farla diventare più buona sabato con la Fiorentina”.

“Sono felice per Alvaro. È un ottimo giocatore, si è sentito più a suo agio, oggi ha girato più per il campo e non ha giocato solo spalle alla porta. Chiesa? Ha fatto la punta, o ha giocato a destra o a sinistra. Nel secondo tempo ha giocato meglio: quando ha campo aperto diventa devastante. Perché non guardavo i rigori? Li guardavo solo quando li tiravo…”.

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