Piovono accuse sulle autorità cinesi accusate di “ostacolare continuamente” i tentativi dei media stranieri di coprire le Olimpiadi invernali, negando o ignorando le richieste di accesso e seguendo, molestando e abusando dei giornalisti. Il Guardian riporta una dichiarazione del Foreign Correspondents Club of China, che agisce per conto dei media stranieri in Cina: “I membri della FCCC riferiscono di aver passato settimane a cercare di ottenere i dettagli di contatto per i media facilitatori del BOCOG, solo per ricevere da loro informazioni sprezzanti o inesatte. I giornalisti stranieri che tentano di registrarsi agli eventi vengono negati perché il BOCOG limita la partecipazione ai soli media scelti, affermando che l’evento è pieno o perché richiedono ai partecipanti di inviare i risultati dei test Covid entro un lasso di tempo impossibile di poche ore“.
La Cina è impegnata in una strategia zero-Covid e ha messo in atto un sistema di gestione “a circuito chiuso” per i Giochi, all’interno del quale tutti i partecipanti e gli addetti ai lavori possono spostarsi solo tra le sedi dei Giochi per allenarsi, le gare e lavorare con un sistema di trasporto dedicato. Secondo i rapporti internazionali, il problema è precipitato negli ultimi anni: Pechino ha espulso dozzine di giornalisti stranieri nel 2020. Le domande di visto per i giornalisti che sperano di entrare, a dozzine restano in sospeso rendendo molto difficile seguire gli eventi olimpici.