Serie A

Napoli-Bologna, Spalletti: “Milan? Pensiamo a noi”

Luciano Spalletti - Foto Antonio Fraioli

“Bisogna cercare di vincere la partita perché si vuol dare un senso al nostro campionato e per farlo bisogna fare le prestazioni e vincere le partite”. Il tecnico del Napoli, Luciano Spalletti, è intervenuto così in conferenza stampa alla vigilia del match casalingo contro il Bologna, valido per la decima giornata della Serie A 2021/2022“Davanti troviamo una squadra con il ghigno perché il suo allenatore è fatto così e non sarà facile – ha aggiunto -. Basta vedere l’ultima partita in cui hanno riagguantato un risultato in inferiorità numerica. Avrebbero meritato un risultato differente. Bisognerà essere in condizioni di mettere dentro tutte le nostre qualità per venire a capo di questa partita”.

Su Osimhen: “Quando ci sono tempi così ristretti, andando ad approfondire si rischia di essere troppo pesanti. E’ chiaro che quando ci sono le settimane a disposizione si rimane anche individualmente con i calciatori a fare ciò che riesce loro di meno, ma quando il tempo è ristretto va utilizzato a livello di squadra”.

I partenopei giocano spesso dopo i match del Milan: “Un vantaggio? Se stiamo facendo bene o male non devono dircelo i risultati degli avversari ma le nostre prestazioni. Noi dobbiamo cercare di giocare il nostro calcio. Se gli altri hanno vinto o perso non importa, noi dobbiamo fare la corsa su noi stessi e stare attenti alle nostre prestazioni”.

Spalletti è stato espulso al termine del match contro la Roma per un malinteso con il quarto uomo: “Per quanto riguarda il rapporto con gli arbitri a me sembra di averlo con molti. Riesco a parlare con tutti, anche col quarto uomo, com’è avvenuto con Irrati nell’ultima partita. Non so se ci vorrà ulteriore confronto, sicuramente io a inizio stagione ho detto che lamentarsi è da sfigati. Noi dobbiamo trasformare ogni evento sfavorevole in uno stimolo. Se il mio modo di parlargli ha fatto apparire alle sue orecchie la cosa così devo modificare qualcosa e stare più attento ai miei modi di dire le cose. Non volevo andare a finire lì, quello che è accaduto è un infortunio. Bisogna star zitti e lavorare meglio”.

Var a chiamata? Devo ancora documentarmi bene. Se ci penso così di getto le società dovrebbero organizzarsi per avere un professionista che fa quello perché ci vorrebbe l’ex arbitro, l’ex guardalinee dentro le società che può insegnarci altre cose e si prende la responsabilità della chiamata, capendo quand’è importante. Chi lo dice a me qual è la chiamata giusta? Ci vorrebbe un professionista, una telecamera sempre sulla palla che fa seguire queste cose al professionista” ha aggiunto il tecnico.

Su un possibile turnover: “Un ex professore a Coverciano una volta disse che tutto può essere veleno e medicina, dipende dalle dosi. Quindi dico che vanno valutate più cose. Ci sono tre partite settimanali, giocando domenica e giovedì puoi usare anche gli stessi, poi da giovedì a domenica il ragionamento è diverso. Il criterio è sempre lo stesso, di far giocare molti degli attaccanti che ho. Se andiamo a vedere le grandi squadre si vede che molti hanno sostituito nel reparto offensivo perché è lì che ci sono più soluzioni, sia per difendere che per attaccare”.

Il Barcellona ha annunciato di aver organizzato la Copa Maradona contro il Boca Juniors, un match in ricordo di Diego: “So che il presidente sta organizzando qualcosa. La Copa Maradona ci soffocherebbe ancora di più, penso sia giusto non partecipare. Ma è giusto partecipare a qualsiasi evento sarà fatto in ricordo di Diego”.

Un pensiero sulla Superlega: “In questo momento è bene se rimango focalizzato sul mio. La vedo difficile fare una Superlega, togliendo le migliori squadre ai campionati, senza far andare i tifosi a vedere le partite davvero visto che gli spostamenti sarebbero tanti. Mi auguro che col passare del tempo si ritrovino gli stadi pieni perché lo stadio è un bel luogo in cui si possono creare tante iniziative. Quindi la Superlega no”.

Infine su Ghoulam e su Mertens: “Sta migliorando di volta in volta e ha bisogno di un po’più di tempo. Noi siamo molto fiduciosi perché lui conosce il calcio, conosce la nostra squadra, conosce il verso per fare le cose perbene. Dries ha va voglia di giocare, ogni volta che lo chiamo è già dove voglio”.

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