Dopo una stagione da incorniciare, Sofia Goggia guarda al futuro e non si pone limiti: “L’oro olimpico lo sogno da quando ero piccola, ma anche la Coppa del Mondo è qualcosa di straordinario“, ha detto la sciatrice bergamasca a margine della conferenza Fisi che si è tenuta a Milano, in cui ha ripercorso tutti i momenti più belli. “La cosa che mi ha emozionato di più è stato il primo podio in discesa libera a Lake Louise, forse perché proprio lì mi ero infortunata due anni prima. Il più grande rimpianto è stata invece la medaglia di legno ai Mondiali in discesa, ma sono convinta che tutto ha un motivo, sono cresciuta anche con le sconfitte”
“Il mio obiettivo è quello di essere ogni giorno me stessa nel migliore dei modi e lavorare per raggiungere le mie ambizioni. Al termine di ogni stagione le carte si rimescolano sul tavolo, tra un po’ a bocce ferme vedremo quali obiettivi porci. Ho tantissimo lavoro da fare: in discesa libera ho tantissimo da migliorare. Sono ancora acerba nella sciata Devo ridurre il gap con chi mi è stato davanti”. E del paragone con la Compagnoni non ne vuole sentir parlare: “Non mi sento la nuova Compagnoni e paragoni con lei non possono essere fatti. Siamo di due generazioni diverse, utilizziamo materiali diversi e facciamo allenamenti diversi, Tomba e la Compagnoni sono icone dello sci. Io ho conquistato 13 podi, lei 44. Quindi volete paragonarmi ad una del genere? Mi sembra un po’ esagerato…“.
Il rapporto con Federica Brignone, invece, è di sana competizione: “Può essere un traino per entrambe. Ognuna cerca di raggiungere un obiettivo, ma non lo facciamo insieme perché la nostra è una gara non a squadre, ma individuale. Siamo ragazze che vivono insieme 7 mesi all’anno, come essere in una grande famiglia in cui ogni tanto di litiga. Lo si fa anche con i fratelli di sangue, figuriamoci tra persone normali”.