Un bacio sul braccio, un urlo di gioia e poi le lacrime di commozione. Bravo, bravissimo Davide Cimolai, che regala il primo successo all’Italia nella 96esima edizione del Giro di Catalogna. Il friulano ha conquistato la sesta tappa, Sant Joan Despí-Vilanova i la Geltrú di 197 chilometri, con una volata perfetta per intelligenza e tempismo. Il velocista della Lampre ha battuto la concorrenza del tedesco Nikias Arndt (Giant-Alpecin) e del belga Tosh Van Der Sande (Lotto Soudal). Solo quarto l’australiano della Orica-GreenEdge Simon Gerrans, dopo il ritiro di Nacer Bouhanni l’uomo più atteso negli sprint.
“È una vittoria che cercavamo da inizio stagione e oggi, finalmente, ce l’abbiamo fatta – ha detto un più che soddisfatto Davide Cimolai nelle interviste di rito a fine corsa – Dopo una Milano-Sanremo sfortunata sapevo che la condizione era buona e sono riuscito a dimostrarlo”. Sfatato, dunque, il tabù Lampre-Merida, che era ancora a secco nel 2016 nonostante i ripetuti tentativi. Il 26enne di Pordenone ha raccolto i frutti del prezioso lavoro fatto dal suo team durante tutta la frazione, la più lunga del 96° Giro di Catalogna. Davide Cimolai non vinceva da più di un anno, quando aveva conquistato la quinta tappa della Parigi-Nizza.
Nella classifica generale resta leader della corsa Nairo Quintana. Il campione colombiano della Movistar conserva il margine di 7 secondi su Alberto Contador conquistato nella seconda tappa del Port Ainé. Terzo a 17 secondi di ritardo Richie Porte, quindi Daniel Martin, Tejay Van Garderen, Romain Bardet, Ilnur Zakarin e Chris Froome, ottavo a 46 secondi dal leader. Soltanto 12° a 1 minuto e mezzo da Quintana il nostro Fabio Aru, apparso in questa settimana ancora in ritardo di condizione. Domani il classico finale a Barcellona sul circuito del Montjuich, 136 chilometri che nascondono più di un’insidia. Nairo Quintana ha in pugno la vittoria finale, ma dovrà stare molto attento ai suoi immediati inseguitori.