In tantissimi guardando queste prime giornate di Serie B si saranno chiesti come sia stato possibile non credere fin da subito in Lorenzo Lucca. Se lo staranno chiedendo soprattutto in quel di Torino, sponda granata, dove il ragazzo è stato bocciato ben due volte. Il primo arrivederci a 16 anni con una fulminea ripartenza nell’Atletico Torino, dove il giovane bomber, oltre a dominare con i suoi pari età, segna il primo gol in Promozione otto minuti dopo l’esordio. Quella categoria gli va evidentemente stretta e per lui si riaprono le strade del professionismo, questa volta a Vicenza dove raccoglie anche tre presenze tra i grandi in Lega Pro.
Il Torino non si è scordato completamente di lui e prova a dare al ragazzo una nuova chance, ma dopo il prestito in Primavera 2 con il Brescia condito da ben 14 gol, la sua esperienza da fuori quota nella Primavera dura solamente 8 partite in cui colleziona due gol, prima di spiccare, nel mercato invernale, definitivamente il volo verso Palermo. Nel caldo sud, un piemontese Doc come Lucca esplode. Non tanto nella prima stagione, in serie D, bloccata dopo 3 partite (e un gol) per lo stop ai campionati causa pandemia ma nella stagione 19/20, in Lega Pro, dove il gigante di 201 cm partito inizialmente come attaccante di riserva, si prende presto la titolarità a suon di gol trascinando i siciliani ad una comoda salvezza con tanto di qualificazione ai playoff per il passaggio in Serie B.
Serie cadetta che non tarda però ad arrivare grazie al nuovo direttore sportivo del Pisa, Claudio Chiellini, gemello di Giorgio, che vede in lui il bomber del futuro e non si fa scrupoli a portarlo in Toscana per una cifra importante, di quasi 2 milioni di euro. In molti, conoscendo le sue caratteristiche non solo da ariete d’area, ma da attaccante totale, si aspettavano un campionato da protagonista, ma in pochi si sarebbero aspettati di ammirarlo in un Pisa primo in classifica trascinato dalle prodezze del giovane 2001, autore di 5 reti in 6 gare, tra cui l’ultima al “Tardini” di Parma per battere con un’incornata perfetta al “numero uno dei numeri uno”, quel Gianlugi Buffon di ben 23 anni più grandi di lui.
La caccia al ragazzo è già partita con tanti grandi club pronti a scommettere su di lui. Intanto Nicolato l’ha fatto subito esordire in Under 21, nella vittoria interna contro il Montenegro, ma l’incredibile voce degli ultimi giorni è l’interessamento di Roberto Mancini, sempre molto aperto a lanciare i giovani di valori, pronto a buttarlo nel gruppo della nazionale campione d’Europa. Forse non sarà per questo giro di convocazioni, con la Final Four di Nations League che prevede solamente 23 giocatori per le due partite, ma se lo score e le prestazioni del bomber continueranno ad esser queste sarà solo questione di tempo.