La ginnasta statunitense Simone Biles ha rilasciato una lunga intervista al ‘New York Magazine‘, toccando vari temi tra cui l’evoluzione della sua carriera: “Dopo tutto quello che ho passato negli ultimi sette anni, la verità è che avrei dovuto alzare bandiera bianca ben prima dei Giochi di Tokyo 2020. Ma ho spinto oltre ciò che potevo, fino a quando il mio corpo e la mia mente me l’hanno permesso“. Il motivo? Non darla vinta a Larry Nassar, ex medico della squadra femminile americana, condannato all’ergastolo per violenza sessuale. Tra le vittime, purtroppo, anche Biles, che ha spiegato: “Non gli avrei mai consentito di prendersi qualcosa per cui ho lavorato duro da quando avevo 6 anni“.
La 24enne ha poi raccontato quanto accaduto a Tokyo, dove ha dovuto rivedere i suoi piani a causa del “twisties”. Tale fenomeno causa la perdita del senso dell’orientamento una volta in aria, pertanto non è una cosa da prendere sottogamba, specialmente per le ginnaste: “Poniamo che una mattina ti svegli e non vedi nulla quando fino al giorno precedente era tutto normale. La gente ti dice di fare finta di nulla, ma come è possibile?“. Biles ha svelato di soffrire anche di problemi di ansia, ben prima degli ultimi Giochi Olimpici: “Ci lavorerò per i prossimi decenni. Non vedo l’ora che un dottore mi dica ‘sei guarita’“.