Walter Mazzarri, tecnico del Cagliari, è intervenuto via Zoom in conferenza stampa alla vigilia della sfida con l’Empoli, in programma mercoledì 22 settembre all’Unipol Domus. “Da cosa ripartire? Sicuramente l’aggressività in fase difensiva – ha detto il tecnico rossoblù –, al di là degli aspetti troppo tecnici. Sicuramente anche l’atteggiamento, che purtroppo abbiamo cambiato nel finale di gara: dovevamo restare sempre attivi, con la difesa che doveva salire qualche volta in più. Ma credo che quando si creano 6-7 palle gol contro uno squadrone come la Lazio, dovremo essere più cinici e tradurle in gol“.
STANCHEZZA – “Avendo l’esperienza delle Coppe, so quanto incidano tre partite in una settimana – sottolinea Mazzarri -. Ora non c’è tempo, ma nella sosta faremo tutti i test fisici che di solito facciamo quando si parte da inizio stagione e non da subentranti. Ieri abbiamo fatto un defaticante, stasera faremo una rifinitura: il mio lavoro sarà capire, uno a uno, chi sarà in grado di giocare di nuovo domani. Dipende più dai ragazzi, dai preparatori e dallo staff medico sapere il minutaggio che potranno avere“.
EMPOLI – “Quando alleno una squadra ne sono il primo tifoso – spiega Mazzarri, ricordando l’esperienza sulla panchina dei toscani -. Dell’Empoli posso dire bene, a livello societario e tecnico: è vero che ne hanno perse 3 in casa, ma l’unica vinta l’hanno vinta contro la Juventus. Sarà una partita difficilissima, ma io ho detto ai ragazzi che dobbiamo pensare a noi e basta: se affronteremo domani l’Empoli con la stessa adrenalina e aggressività vista domenica, probabilmente riusciremo a non farli ragionare”.
“L’avversario deve interessarci dal punto di vista tattico, perché ogni giocatore deve vincere i suoi duelli, ma non dobbiamo pensare alla classifica dato che mancano ancora 34 partite. Ma questa sarà la mentalità che voglio dalla mia squadra – ha proseguito Mazzarri -, spero domani di avere i tifosi dalla nostra parte e avere un dodicesimo uomo in campo, che ci dia una mano finché dura la partita. Noi daremo anima, cuore e pure qualcosa in più“.
JOAO PEDRO – Il tecnico dei rossoblù si è poi soffermato su quanto successo al momento del cambio con Joao Pedro: “Ci tengo a rispondere: lo sfogo di Joao, che ha già promesso di non rifarlo più, vi posso assicurare che non era per il cambio. Va benissimo lo sfogo, magari eviterei situazioni eclatanti. Joao era arrabbiato perché avevamo preso il 2-2 e ha dimostrato di avere il mio stesso spirito, ha detto cose giuste ma ha sbagliato il modo. Se voi andate a vedere quello che ho detto nel post partita, erano le stesse cose: ci siamo abbassati troppo, dovevamo essere più cinici. L’unico errore è stato soltanto sottolinearlo in quel modo, ma era a sangue caldo“.