Dopo l’appello dell’allenatore della Roma Luciano Spalletti rivolto ai tifosi romanisti della Curva Sud, l’avvocato Lorenzo Contucci, esperto in materia di legislazione antiviolenza e noto per aver difeso in passato molti tifosi da provvedimenti restrittivi, ha spiegato ai microfoni del ‘Corriere dello Sport‘ le vere motivazioni che spingono i tifosi romanisti a lasciare vuoto il settore più caldo. “In occasione della gara contro il Porto alcuni tifosi erano rientrati, ma magicamente si sono visti affibbiare una quarantina di multe per cambio di posto“, ha detto l’avvocato che poi ha aggiunto: “Da allora sono tornati a protestare civilmente con la loro assenza. Un ragazzo che deve pagare una multa di 167 euro, quando gli abbonamenti di curva costano 280, è troppo penalizzato. Qualche giorno fa tutti hanno esaltato lo spettacolo del derby di Genova. Ma a Marassi è stato consentito portare fumogeni e torce, tutte cose che costituiscono reato. A Roma questo non è assolutamente possibile”
Capitolo barriere in curva, Contucci spiega: “All’Olimpico non è ancora tornata la normalità. Le barriere sono state abbassate, ma sono rimaste. E da quando sono state dimezzate si sono tornati a inasprire i controlli. Sono state sequestrate sciarpe con la scritta: ‘Che Dio vi fulmini’ che da sempre si vedono negli stadi. Questi provvedimenti così rigidi scoraggiano la gente a tornare allo stadio”. Poi la risposta al tecnico che in vista della gara con il Lione aveva chiamato a raccolta i tifosi, e in particolare la Curva Sud: “L’allenatore s’informi. Se suo figlio dovesse pagare una multa di 167 euro solo per aver incitato la sua squadra non so come la prenderebbe. Purtroppo questo è un problema solo di Roma. Perché vediamo che anche a San Siro sono tornati i 60.000 spettatori ad ogni partita. Speriamo che riescano a togliere presto le barriere, secondo l’invito del governo. Questa idea ossessiva di voler rieducare i tifosi non porta da nessuna parte. A tutti i tifosi dispiace non poter sostenere la squadra, ma è anche una questione di coerenza”