Walter Mazzarri è pronto all’esordio sulla panchina del Cagliari. Il tecnico è stato chiamato al posto dell’esonerato Semplici e non ha avuto molti giorni a disposizione per preparare la gara con la Lazio. “Ho premuto su certi tasti ma è chiaro che in un così breve lasso di tempo, non puoi dare troppo alla squadra. Comunque le sensazioni sono buone, sono stato accolto benissimo dall’ambiente, ho trovato una struttura all’avanguardia” ha dichiarato.
“Credo che durante la mia carriera abbia dimostrato che le mie squadre non mollano mai fino all’ultimo. Questo è lo spirito che voglio vedere nel Cagliari, con aggressività e tenacia – ha continuato Mazzarri – . Voglio dare un’impronta. Domani ci attende un test importantissimo, la mia prima verifica. Non mi pongo limiti, ragiono partita dopo partita. Dopo la sosta potrò lavorare meglio e capire le nostre vere potenzialità, allenare in prima persona è diverso che vedere la squadra in tv”.
A livello tattico, il tecnico decide di non dare troppi indizi: “Ho provato tutti i moduli nel corso della mia carriera. Scelgo in base alla rosa a disposizione, non parto con un’idea a priori. Dovremmo abituarci a cambiare in corso d’opera, è necessario avere piani alternativi”.
Sulla situazione infortunati: “Pavoletti ha fatto la rifinitura con noi, ma visto il campo solo oggi. Non so quanti minuti avrà di autonomia, ma stiamo cercando di creare un’anima, ci tenevo fosse con noi. Gli altri hanno un maggiore minutaggio e per fortuna grazie ai cinque cambi a disposizione posso modificare a gara in corso”.
Sulla Lazio: “Dobbiamo mettere in pratica quel che abbiamo preparato, ho detto ai ragazzi di non porsi limiti, spesso il calcio riserva alcune piacevoli sorprese. Dovremo essere bravi a soffrire in undici e a mostrare il nostro valore con verticalizzazioni, ripartenze veloci che fanno male. Possiamo dare problemi alla Lazio, ma le parole stanno a zero”.
Infine, Mazzarri è tornato a parlare del suo ‘si’ alla panchina dei sardi: “Una piazza come Cagliari era una bella sfida, specie per il calore di tifosi, per la città che rappresenta una Regione intera. Mi stimolano l’adrenalina e le responsabilità. Per me è come se fosse il primo anno in A, sono umile, motivato, voglio solo vincere”.
