“La nostra è una squadra giovane che ormai si è fatta le ossa. Stiamo lavorando e miglioriamo. Ci sono tanti elementi per far sì che il 2022 sia ancora un anno di progresso per noi. Vogliamo essere più veloci per tornare in alto”. A parlare è il team principal della Ferrari, Mattia Binotto, in una intervista a ‘La Repubblica’ nel weekend del Gp di Monza. Spazio a due paragoni olimpici: “Non saremo la sorpresa alla Marcell Jacobs, perché siamo un team che ha dimostrato di avere un certo valore, nel 2017 e 2018 lottavamo per il titolo. Forse siamo più la Scuderia infortunata alla Gianmarco Tamberi, che dopo un 2020 terribile vuole tornare in alto -prosegue l’ingeniere italo- svizzero-. Di certo siamo come l’Italia di Roberto Mancini, un tecnico che fonda le sue squadre sul concetto dell’armonia del gruppo, l’intesa, valorizzando le singole persone. Siamo parte dello sport che unisce il paese, che vuole ripartire anche dopo la pandemia e tornare presto a delle vittorie, sono sicuro che prima o poi ci arriveremo”.
E ancora: “In F1 non esiste la bacchetta magica, si costruiscono le vittorie o i cicli col tempo e con pazienza, lavorando sulle persone, sulle risorse, sui processi. Guardando agli ultimi 30 anni, penso a Williams, McLaren, Red Bull, Mercedes e anche noi, i cicli sono sempre stati caratterizzati da squadre che hanno avuto la forza e la calma di costruire le fondamenta necessarie. Spesso è capitato con dei cambi regolamentari significativi: per la Williams fu l’elettronica, l’aerodinamica per la Red Bull, l’ibrido per la Mercedes. Noi cresciamo passo dopo passo e per me, ripeto, è anche una questione di cultura, di identità, di persone. Non l’abbiamo mai pubblicizzato, ma in questi ultimi tre anni abbiamo assunto 30 persone da altri team. Siamo di fronte ad altre squadre tutte molto forti, come la Mercedes e la Red Bull, ma non mi sento da meno“, spiega.
E sui piloti della ‘rossa’ Leclerc o Sainz, Binotto aggiunge. “Penso sia la coppia di piloti migliore in griglia. Vanno d’accordo davvero, non c’è niente di costruito, e hanno capito sin da subito l’importanza di mettere la squadra al centro del progetto e se ne stanno facendo carico, lavorando insieme e con gli ingegneri. E questa per me è leadership. Il loro apporto alla vettura 2022 è decisivo“. A seguire una riflessione sul progetto. “E’ molto avanzato, anche perché ci sono delle esigenze produttive, è il momento di iniziare a costruire e produrre il telaio per averlo pronto per dicembre, così come il cambio e le sospensioni. Il concetto vettura è insomma già stato scelto. Stiamo ancora lavorando sulle forme esterne, l’aerodinamica, gli alettoni, la carrozzeria ma anche sulla power unit, anche qui l’architettura è fissa ma adesso si tratta di sviluppare gli ultimi dettagli di prestazione e affidabilità, per gennaio dovrà essere completato. E sarà molto innovativo“.
Poi la conclusione sui progetti futuri: “Sarà un motore completamente diverso e nuovo che per noi rappresenta una forte discontinuità di progetto, devo dire anche con scelte coraggiose visto che nei prossimi anni la power unit sarà congelata. Per noi rappresenta il miglior prodotto che eravamo in grado di sviluppare. Abbiamo cambiato la parte meccanica del motore, ma anche di combustione turbo e ibrida di cui stiamo anticipando l’evoluzione nel 2021. Rispetto al passato, è un progetto rivisto significativamente su tutti i fronti. Peraltro l’anno prossimo avremo una benzina col 10% di etanolo per iniziare un percorso di benzine sempre più sostenibili. Insomma, non sappiamo cosa stiano facendo gli altri, ma noi ci stiamo allenando bene. La partita dirà chi lo ha fatto meglio”.