“A parte chi è tornato a casa gli altri stanno tutti bene. Siamo in 33 e abbiamo una buona scelta, stanno tutti bene. Per domani la squadra non si discosterà di molto da quella della finale. La prima gara è sempre la più delicata perché si riprende dopo un po’ di tempo. Ma in questi giorni le condizioni dei giocatori le abbiamo valutato e non sono così male, hanno fatto meno vacanze e la condizione atletica è buona. Il problema è la prima partita, ci deve essere massima concentrazione. Zaniolo? Sta bene come tutti gli altri, adesso vediamo…”. Così Roberto Mancini alla vigilia di Italia-Bulgaria, match valido per le qualificazioni ai Mondiali 2022 in Qatar e prima uscita degli azzurri dopo la vittoria degli Europei: “Quale messaggio è stato la vittoria dell’Europeo? Quando fai qualcosa come fatto da noi per mantenere quel livello lì devi essere ancora più forte. Ma la nostra è una squadra che può migliorare e questo successo può dargli la forza per fare ancora di più. Poi il divertimento è alla base del calcio e se ti diverti alla fine vinci, quando fai un lavoro che ti fa divertire poi lo fai sempre al massimo. Nel calcio ci sta anche di perdere, ma speriamo sarà dopo il 2022. L’importante è che la squadra dia sempre il massimo, abbiamo la fortuna di giocare a calcio che è il sogno di tutti i bambini”.
Sulla possibilità di aver aperto realmente un nuovo ciclo vincente destinato a durare a lungo: “E’ la nostra speranza ma lo è da tre anni, coinvolgendo i ragazzi. Non voleva dire vincere e non si vince in un solo modo, ma provare a fare qualcosa di diverso rispetto al passato. Tra 13-14 mesi abbiamo un Mondiale e non è così lontano, ma ora l’obiettivo primario è continuare a giocare così e qualificarci. Variazioni sul tema si possono fare in ogni partita, basta spostare un giocatore. Però poi dopo conta la voglia di essere una squadra che propone gioco e per proporre gioco devi avere una mentalità offensiva. In questi tre anni siamo riusciti a fare gol e a subirne pochi, questo credo diventi fondamentale. L’equilibrio è alla base di tutto”.
Su Immobile e Zaniolo: “Immobile? Ciro ha sempre fatto bene, così come Belotti. Deve solo continuare a giocare e a stare tranquillo. A volte si fa un po’ più di fatica, anche perché alcune gare erano di livello altissimo, ma lui e il Gallo hanno sempre fatto ciò che dovevano fare e questa è stata una cosa decisiva. Zaniolo? Per me è difficile darne un giudizio sulla sua maturazione, io lo vedo poco. Per avere una carriera lunghissima serve essere sempre un professionista serio. La speranza è che stia sempre bene perché io suo gioco è fisico. Poi sulla vita privata io mi fido dei ragazzi, io spero che riuscirà a sfruttare queste grandi qualità che ha”. Infine una chiosa su altri singoli della rosa azzurra: “Raspadori è stato con noi e ha grandi qualità, Scamacca è totalmente diverso, giovane e che può essere importante per la Nazionale. E poi c’è Kean. Vice Jorginho? Sensi è quello che si avvicina di più, poi è chiaro che con qualità diverse possono farlo anche Verratti e Cristante”.