Donato Di Campli, ex procuratore di Marco Verratti, ha parlato della sua vita imprenditoriale abruzzese, lanciando nuove frecciatine all’emiro del PSG: “Amo la mia città, Lanciano, e i luoghi dove sono cresciuto. Sapevo che prima o poi il mondo del calcio sarebbe dovuto finire e credo che stia finendo perché non mi ci ritrovo più. Penso che sia più bello decidere per sé stessi, stare in un posto così bello e dare soddisfazione ai miei concittadini”, ha esordito in un’intervista concessa a Fanpage.it.
“Il PSG vuole comprare la storia, ma la storia si scrive e non si compra. Quello che stanno facendo a Parigi è un calcio usa e getta”, ha continuato commentando gli acquisti di Donnarumma, Sergio Ramos e Messi. Poi si è passati a parlare di Verratti: “Io non potrei mai parlare male di Marco perché è una persona a cui voglio bene e che devo ringraziare per tutta la vita. Tutti quanti ora salgono sulla carrozzone, ma è troppo facile. Quando l’ho portato al PSG tutti dicevano: ‘È piccolo, cosa deve fare là?’. Ora tutti lo vogliono. Ma che ne sanno quelli che gli stanno attorno di Marco Verratti? Non sanno nemmeno cosa pensa nel suo intimo”.
Poi però, tra i due, si è rotto qualcosa: “Lui è stato ricattato dal PSG e minacciato di essere messo fuori rosa se avesse continuato a chiedere la cessione. Questo perché la proprietà non ha bisogno di denaro, per loro cento milioni sono spiccioli, e gli hanno detto di accantonarmi. Poi sono venuti da me a dirmi che non volevano più comunicare con me, suggerendogli di cambiare agente”, ha concluso Di Campli.