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Scherma, il presidente federale Azzi: “A Tokyo bicchiere mezzo pieno, ora riflessioni”

Paolo Azzi
Paolo Azzi - Foto Federscherma/FIS

Placati gli animi dopo Tokyo 2020, il presidente federale della scherma Paolo Azzi analizza quanto accaduto in Giappone da un punto di vista diverso. “Cinque medaglie rappresentano comunque un bottino interessante, soprattutto se si aggiunge che siamo arrivati secondi nella classifica per nazioni – dice in un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport -. Poi, considerato che molti giovani hanno fatto la loro parte il bicchiere è mezzo pieno, non è stata una campagna totalmente negativa come la si dipinge. Se fosse arrivato un oro, il bilancio sarebbe stato diverso, per cui alcune reazioni a caldo sono un po’ da ridimensionare”.

Oltre alle critiche, Azzi è deluso dalle polemiche nei confronti del ct Cirpressa e della lettera dei fiorettisti pubblicata 24 ore dopo il confronto. “Una brutta pagina, dopo che eravamo partiti in modo diverso – afferma – E’ giusto che arrivino indicazioni o richieste da parte degli atleti, ma non coi toni o coi giudizi espressi nei confronti di un ct che ha vinto tanto come Cipressa. Credo che sia stato irrispettoso e immeritato”.

Il presidente rivela che la Federazione è in “un momento di riflessione per fare decantare questo strepito mediatico, ma questa settimana avrò una videoconferenza con il Consiglio federale, con varie ipotesi da vagliare. Cerioni? E’ uno dei possibili candidati come ct del fioretto, valutiamo la fattibilità di questa pista. Non ci siamo imposti una scadenza tassativa per prendere una decisione definitiva, ma credo che scioglieremo le riserve entro la fine del mese o al massimo a inizio settembre, perché non c’è tempo da perdere. La riflessione sarà su tutte e tre le armi, anche perché siamo al termine di un ciclo olimpico e ne sta già iniziando uno ancor più particolare perché sarà più breve. Bisogna ripartire bene e avremo meno tempo per prove ed esperimenti“.

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