“Non so che cosa sia mancato precisamente a 1.95. Forse è una pedana che spinge tantissimo, credo di aver fatto un po’ di fatica con le distanze. Pensavo di fare 1.95 alla prima, purtroppo non è andata così. Volevo tantissimo questa finale, però allo stesso tempo sono contenta di quello che ho fatto perché era il massimo che avevo oggi”. Queste le parole di Elena Vallortigara dopo l’eliminazione dalle qualificazioni del salto in alto femminile alle Olimpiadi di Tokyo 2020, dove non è riuscita a saltare a 1.95. “Ho dato tutto, anche in questi mesi ho lavorato tantissimo e non ho da recriminarmi niente – ha aggiunto l’azzurra -. Mi spiace da morire perché ci tenevo con tutta me stessa. Non ho mai perso la concentrazione su questo obiettivo, ho lavorato tanto e bene, soprattutto dal punto di vista mentale. Fisicamente ho avuto tanti problemi, di cui uno alla caviglia che mi ha rallentato nelle settimane di preparazione. Il livello è altissimo, ma me lo immaginavo. Mi spiace tantissimo perché è la mia prima Olimpiade, e non so quante ne avrò”.
Una leggera delusione anche per Alessia Trost, che non è riuscita a saltare a 1.93: “Sono dispiaciuta, non troppo ma non sono contenta – ha affermato -. A inizio stagione mi immaginavo di affrontare tutt’altre misure, però per come mi sono presentata a questa Olimpiade sono contenta di come ho affrontato la gara. Era da tanto tempo che non facevo una misura al terzo tentativo, mi sono sentita bene. Speravo di fare 1.93, quindi non sono contenta ma nemmeno così scontenta. Gareggerò in Diamond League a Eugene il 21 agosto. Ho avuto delle buone sensazioni saltando. Sarebbe stato bello essere così a maggio e giugno e lavorare in vista di questo periodo. Adesso ho anche voglia di fare un po’ di pausa. E’ stato un anno inteso sotto ogni punto di vista. Farò queste ultime gare e poi una pausa”.