Esordio amaro nel tabellone principale del Wta Premier Mandatory di Miami per Francesca Schiavone e Karin Knapp. La milanese è stata infatti sconfitta al primo turno con il punteggio di 7-5 6-1 in 1 ora e 25’ dalla statunitense Irina Falconi, numero 83 del ranking Wta. L’altoatesina al rientro dopo sei mesi di stop è stata sconfitta dalla belga Yanina Wickmayer.
L’unico precedente tra le due giocatrici risaliva al lontano 2011, quando la Leonessa vinse con un agevole 6-4 6-4 negli ottavi di finale del torneo di Bruxelles, disputato su terra rossa. La nordamericana, al secondo incrocio con una tennista italiana nel 2016 dopo il secondo turno degli Australian Open perso contro Roberta Vinci, parte bene tenendo comodamente il servizio iniziale dell’incontro. Nei due games successivi però l’azzurra infila otto punti in successione, portandosi subito avanti di un break, che però cede immediatamente a una Falconi più aggressiva. Il tema tattico vede la milanese cercare di spostare l’avversaria e sorprenderla con attacchi in controtempo, dato che la statunitense prende facilmente in mano le redini dello scambio quando riesce a colpire da ferma. Il problema è che l’efficacia nel gioco di volo di Francesca è minima, e così la Falconi prende un break di vantaggio portandosi sul 4-2 e iniziando a prendere spesso la via della rete, come nel primo punto del settimo game, condito da una meravigliosa stop volley di rovescio. La Schiavone spreca due opportunità di controbreak e si ritrova sotto 5-2, con la Falconi che va a servire per il set sul 5-3: a questo punto, la Leonessa tira fuori dal cilindro due passanti magistrali con cui si porta sullo 0-40, per poi conquistare il break con una comoda voleè di dritto. Si arriva rapidamente sul 5-5, dove la padrona di casa, in svantaggio 15-30, vince un game di cruciale importanza per fermare il parziale di 3-0 dell’italiana e mantenersi in vantaggio nel set. Il dodicesimo gioco è una battaglia interminabile, dove però l’azzurra sbaglia troppo e capitola al terzo set point, dopo un’accelerazione di diritto della Falconi.
L’inizio del secondo parziale è però incoraggiante per la Schiavone, che si guadagna il break alla terza possibilità nel game di apertura. Tuttavia l’enorme discontinuità del suo tennis le costa l’immediato controbreak, con una serie di banali errori in ripetizione. Si arriva rapidamente al 4-1 per l’americana, con Francesca che continua a mettere insieme diversi unforced, dando l’impressione di essere uscita mentalmente dalla contesa; la situazione non cambia nel game successivo, con la Falconi che si porta sul 5-1 alla terza palla break e chiude agevolmente per 7-5 6-1.
Per la campionessa del Roland Garros 2010, che a Miami non è mai andata oltre gli ottavi di finale, si ferma quindi il buon momento sui campi della Florida, dopo i due turni di qualificazione passati senza grossi problemi. Al prossimo turno la Falconi è attesa da un test a dir poco arduo, rappresentato dalla testa di serie numero 8, la ceca Petra Kvitova.
Dopo oltre 6 mesi di attesa Karin Knapp è rientrata nel circuito, ma è apparsa comprensibilmente in ritardo di condizione, cedendo allo strapotere fisico di Yanina Wickmayer. Netta l’affermazione della belga (6-2/6-1 il punteggio), contro la quale la Knapp non ha ancora vinto un set in tre precedenti (gli altri due risalenti allo scorso anno, a Indian Wells e Nottingham).
La nativa di Brunico era assente dal circuito dal settembre dello scorso anno, quando perse al secondo turno degli Us open da Angelique Kerber. Da quel momento un lungo calvario. L’operazione al ginocchio destro, la riabilitazione, il rientro posticipato. Karin era infatti inizialmente iscritta ai tornei di Rio de Janeiro e Indian Wells, ai quali ha poi deciso di rinunciare per non forzare i tempi di recupero. Il caldo della Florida, dunque, a battezzare il suo ritorno tra i banchi, ma il compito Wickmayer si è rivelato fuori dalla sua portata, ancor più che in passato.
La partita ha inizio con un game-fiume, nel quale la Knapp dilapida un vantaggio di 40-15, cedendo il servizio alla sua avversaria con un doppio fallo. Ma anche la belga inizialmente fa e disfa, e generosamente restituisce il favore alla sua avversaria. Karin è però impacciata, la palla non scorre come al solito, e dopo il terzo break consecutivo la partita segue senza sussulti i turni di servizio, fino al fatidico settimo game. Qui l’altoatesina annega nei suoi errori e il secondo break conquistato dalla Wickmayer segna la fine del primo set, chiuso implacabilmente a zero da Yanina al cambio di campo.
Nel secondo set il copione non cambia: errore di rovescio sul 30-40 e break della 26enne di Lier, che allunga nel game successivo salvando una palla del contro-break con un servizio vincente. La Knapp accorcia le distanze, ma da qui si scioglie definitivamente sotto il sole del campo numero 9, precipitando 5 a 1 nel giro di 10 minuti, in evidente difficoltà fisica contro l’esplosività della sua avversaria. L’ennesimo errore di rovescio consegna anche il secondo set nelle mani della Wickmayer, che in un’ora e dieci minuti di gioco approda al secondo turno, dove sfiderà Lucie Safarova.
Sconfitta che non può certo considerarsi una delusione per l’azzurra, che probabilmente ha però incontrato più difficoltà del previsto. Va osservato che la Wickmayer rappresentava un ostacolo più duro di quanto non dicesse la classifica. La belga è attualmente numero 47 del mondo, ma è anche stata un’ex top 10. In più, ha un tennis molto simile a quello di Karin, principalmente basato sull’aggressività da fondo campo, ed è evidente che quando si affrontano due giocatrici allo specchio emerge prepotentemente la rilevanza del fattore fisico, nel quale la Knapp non poteva che partire sfavorita. Ma, al di là del rientro in campo, lascia spazio a fondate speranze l’avvicinarsi della stagione su terra battuta, che lo scorso anno segnò l’exploit della bionda di Brunico, consentendole anche di raggiungere il best ranking in carriera.
Con la collaborazione di Alessandro Corona