L’ombra del doping torna ad aleggiare sui Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Il nuotatore statunitense Ryan Murphy, infatti, al termine della gara dei 200 metri dorso vinta dal russo Evgeny Rylov, ha affermato in conferenza stampa di aver disputato una gara non pulita: “Ho 15 pensieri, 13 dei quali mi metterebbero in un sacco di guai”, ha detto Murphy. È quello che è. Cerco di non farmi coinvolgere da questo. È un enorme salasso mentale per me andare avanti durante tutto l’anno, che sto nuotando in una gara che probabilmente non è pulita e questo è quello che è”.
In una successiva conferenza stampa, tuttavia, Murphy ha detto che stava parlando solo di doping nel nuoto in generale e si è congratulato con Rylov e Greenback, giunto al terzo posto.
Tokyo 2020, l’accusa shock di Murphy: “Nei 200 dorso c’è stata una gara non pulita”
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