Beach volley

Tokyo 2020 beach volley, Carambula: “Il viaggio verso l’Olimpiade è stato complicato, sono orgoglioso di noi”

Adrian Carambula - Foto FIPAV

Il cammino verso Tokyo 2020 di Adrian Carambula e Enrico Rossi è stato tutt’altro che facile. A raccontarlo è Mr. Skyball, l’uruguaiano di origini italiane che ha dovuto affrontare molti momenti difficili insieme al suo compagno di beach volley. “Enrico è stato positivo al Covid, e ha contagiato mio padre che è finito in ospedale, in terapia intensiva. Quindi tra l’isolamento di Enrico e quello che ho dovuto affrontare con mio padre, sono stati un mese e 10 giorni dentro casa mia, tre settimane prima del Messico”.

“In quel periodo – è stata una decisione più personale che dal punto di vista del lavoro, e preferirei non soffermarmi su questo – abbiamo cambiato allenatore. Andrea Rafaelli ha fatto un ottimo lavoro con noi. Ha rimesso la squadra insieme, ci ha dato un nuovo focus, siamo andati in Messico e Sochi e abbiamo ottenuto tre semifinali e una quinta” ha continuato l’azzurro.

“Dopo il primo torneo in Messico, subito dopo la partita contro il Qatar che abbiamo perso, ho ricevuto una chiamata da mia madre che diceva che mia nonna era morta – ha raccontato Carambula – È stato difficile perché quando mio padre era malato, ho avuto modo di passare un mese con mia nonna e ci siamo avvicinati molto. La aiutavo con la doccia, il bagno, a cucinare, pulire, cambiare il letto…”

Dai momenti complicati alla grande soddisfazione: “E’ stato pazzesco, ed è per questo che sono orgoglioso di noi e del nostro staff perché l’abbiamo tenuto insieme, abbiamo mantenuto l’attenzione. Ci siamo solo divertiti. Nemmeno per una partita stavamo pensando a questa qualificazione. Ci siamo goduti il viaggio e ci è piaciuto giocare insieme. Adoro il percorso con questo ragazzo e il team”.

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