Ciclismo

Ciclismo, il Belgio riparte dalla “Attraverso le Fiandre”

Jens Debusschere - Foto di Thomas Ducroquet CC BY-SA 3.0

Jens Debusschere, 26enne belga della Lotto Soudal, vince la “Attraverso le Fiandre” più triste e dimessa dai tempi degli esordi nell’immediato post Seconda guerra mondiale. La 71ª edizione della corsa fiamminga, preludio alla stagione delle classiche del pavé, è stata a lungo in dubbio dopo gli attentati terroristici di ieri a Bruxelles. Alla fine, non essendo arrivato alcun veto da parte del governo belga, gli organizzatori non si sono lasciati prendere dal panico e la gara, a poco più di 24 ore dagli attacchi kamikaze nella capitale, si è disputata regolarmente. Pazienza se non c’è stato il consueto clima di festa, lo sport, ancora una volta, non si è piegato di fronte a chi vuole sconvolgere le nostre vite, ottenendo nel suo piccolo una vittoria, certamente non consolatrice ma utile al Belgio, paese follemente innamorato del ciclismo, per tornare alla normalità e superare il tragico 22 marzo.

Si può percepire la tristezza nell’aria”, ha detto a Cyclingnews Oscar Gatto prima del via. A causa della chiusura dell’aeroporto “Zaventem” di Bruxelles, alcuni corridori hanno faticato più del dovuto per raggiungere le Fiandre. Come il nostro Giacomo Nizzolo, costretto ad atterrare a Charleroi e arrivato soltanto nella notte in albergo. È andata peggio alla Giant-Alpecin, che si è ritirata in blocco perché molti dei suoi atleti non sono riusciti ad arrivare in Belgio. Anche altre squadre, tra cui la Movistar, sono partite con meno effettivi del previsto.

Prima della partenza in tarda mattina da Roeselare, a un centinaio di chilometri da Bruxelles, si tiene un toccante minuto di silenzio in ricordo delle trentuno vittime degli attentati. Poi inizia ufficialmente la 71esima Dwars door Vlaanderen, la denominazione in fiammingo, che per gran parte dei 200 chilometri del percorso, caratterizzato da ben 12 côtes e 3 tratti in pavé, presenta nubi minacciose sulla testa del gruppo, una sorta di rimando metaforico, come se non bastasse il lutto portato al braccio da diversi corridori, ai tristi fatti di ieri. Soltanto nelle fasi finali s’intravedono degli insperati raggi di sole, nel progressivo avvicinamento verso il traguardo di Waregem. Il tentativo del padrone di casa Greg Van Avermaet, fresco vincitore della Tirreno-Adriatico, è annullato sul rettilineo finale, con il corridore della Bmc che viene inghiottito da una volata al cardiopalma: Fernando Gaviria (Etixx) si pianta sul più bello, Bryan Coquard (Europcar) sta per alzare al cielo le braccia, ma la sua gioia è strozzata dal colpo di reni del belga Jens Debusschere. Terzo arriva il suo connazionale Edward Theuns, che precede un ottimo Filippo Pozzato. In evidenza anche gli altri italiani, con Giacomo Nizzolo e Oscar Gatto (vincitore qui nel 2013) che chiudono al sesto e settimo posto. Ovviamente, come anticipato dagli organizzatori in una nota nel tardo pomeriggio di ieri, la cerimonia di premiazione avviene in tono minore con in coda un ulteriore minuto di silenzio. È iniziata così la stagione delle classiche fiamminghe, con un intero paese che chiede aiuto all’amato ciclismo per reagire con fermezza alla minaccia jihadista.

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