Olimpiadi Tokyo 2020

Tokyo 2020, sit-in degli olandesi positivi: si denuncia la “prigione olimpica”

Tokyo 2020

Cinque olandesi positivi al Covid, quattro atleti e un dirigente, hanno inscenato un sit-in nella hall dell’albergo dove si trovano in quarantena. Il motivo? Ottenere un quarto d’ora al giorno davanti ad una finestra aperta. Un sit-in contro la “prigione olimpica”: così gli olandesi hanno definitivo la segregazione all’interno dell’hotel, in stanze molto piccole, senza ventilazione e senza luce naturale.

In un video pubblicato su Instagram, la pattinatrice olandese Candy Jacobs, 31 anni, ha affermato di essere risultata ancora positiva al coronavirus ad otto giorni dall’inizio della quarantena. “Ieri abbiamo protestato perché abbiamo bisogno di aria esterna, qualsiasi cosa (…), perché non si apre nulla. Le finestre sono chiuse, le porte non si aprono, mai. Così non va”. Il sit-in, dopo 7-8 ore, ha comunque raccolto frutti: gli olandesi, secondo quanto ha raccontato la Jacobs, sono riusciti ad ottenere 15 minuti al giorno di accesso a una finestra aperta.

Ognuno rinchiuso nella propria stanza, i sei possono uscire solo per mangiare, che è “lo stesso tutti i giorni”, si è lamentata Reshmie Oogink. La taekwondoka ha pubblicato un video su Instagram che mostra quello che sembra uno spaventapasseri seduto su un letto, assemblato con le sue attrezzature sportive. “Nuovo detenuto nella prigione olimpica”, ha scritto nella didascalia del video, aggiungendo “ho un nuovo amico, si chiama Bob. E’ pronto a combattere”.

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