Tutto bene nella versione italiana, francese e inglese, ma l’errore col latino non è passato inosservato, come sottolinea Lab Parlamento, che ha intervistato Mario De Nonno, professore ordinario di Letteratura Latina presso l’ateneo Roma Tre. “La scelta semantica non è corretta, anzi è una roba abbastanza assurda e le spiego perché – dice De Nonno, prorettore alla ricerca dell’Università capitolina e presidente pro tempore della Consulta Universitaria degli Studi Latini -. Mentre citius, altius e fortius sono tre avverbi al comparativo e vogliono dire più veloce, più in alto, più forte, communis è un nominativo maschile e femminile che non lega in alcun modo“.
“Un ascoltatore latino si chiederebbe ma ”communis chi?”, perché questo termine deve essere riferito ad una persona” – prosegue l’esperto -. Anche Communiter non è il massimo: vuol dire comunemente, potrebbe andar bene morfologicamente, ma dal punto di vista semantico non è appropriato. Se si voleva tradurre l’inglese together c’era il termine latino ”simul” certamente più adatto o, forse anche meglio, ”una” che si rifà alla radice di unitario“. “Questo è un errore che lascia senza parole. È come scambiare in inglese his ed her in riferimento ad un uomo e una donna. Stiamo parlando di un vero e proprio errore di semantica” ha aggiunto in conclusione De Nonno.