Lonsbrough è tornata anche sull’emozione di portare la bandiera del proprio Paese: “Improvvisamente entri in questa vasta arena e il rumore ti colpisce. Volevo girarmi e correre indietro, ma ovviamente non puoi. Comunque è stato davvero un grande onore“. Porter, quattro volte campione del mondo di inseguimento individuale e medaglia d’oro del Commonwealth su pista, venne eliminato ai quarti alle Olimpiadi di Tokyo 1964: “Avevo un raffreddore molto forte e un’infezione bronchiale, non il massimo se cerchi di vincere una medaglia“. Quell’edizione dei Giochi però permise a Porter e Lonsbrough di conoscersi.
“Hugh, mi ha invitato a una colazione proprio l’ultimo giorno – ha raccontato l’ex nuotatrice – chiedendo al suo team manager di spostarsi in modo che potessi sedermi accanto a lui“. Rivissute le emozioni dei primi incontri, Porter ha sottolineato la difficile situazione in cui si svolgeranno questi Giochi di Tokyo: “Gli atleti saranno rinchiusi in un hotel o in un villaggio, non potranno uscire, non so come si alleneranno e tutto il resto“. “Mi dispiace così tanto per loro, perché non so se saranno in grado di dare il meglio” ha concluso l’ex ciclista.