Archiviata l’edizione 2032, con il Cio che ha annunciato Brisbane come sede, Toscana ed Emilia-Romagna hanno già annunciato di puntare alla candidatura per l’edizione del 2036 delle Olimpiadi estive. “Siamo contenti per il risultato dell’Australia, ma non ci arrendiamo. Dopo Stati Uniti e Oceania è molto probabile che le Olimpiadi tornino in Europa e come Regione Toscana e città di Firenze intendiamo andare avanti con tenacia e lavorare a una candidatura per il 2036”, spiega il sindaco di Firenze Dario Nardella. Che poi aggiunge: “Ne parleremo al più presto con i nostri compagni di viaggio, il presidente dell’Emilia-Romagna e il sindaco di Bologna, perché siamo convinti della forza della nostra proposta e della competitività dei nostri territori“.
Il primo cittadino del capoluogo toscano ha poi sottolineato come niente faceva presagire ad un annuncio così immediato da parte del Cio. Per provare a portare avanti il progetto, servirà l’appoggio del Coni: “L’Italia ha già perso clamorosamente l’occasione di portare le Olimpiadi a Roma ed è riuscita a recuperare in parte con le Olimpiadi invernali del 2026, ma i giochi olimpici estivi mancano da troppo tempo da questo paese. Ci auguriamo che il Coni sia convintamente al nostro fianco in questa nuova sfida che vogliamo intraprendere con più energia di prima”, spiega ancora Nardella.
Dello stesso pensiero Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana: “Per fare in modo che questo traguardo possa diventare un’ipotesi concreta sarà indispensabile la collaborazione di tutti gli attori in gioco, mettendo da parte interessi di parte e campanili”. “Il 2036 deve diventare l’anno del ritorno in Italia di un evento che manca dal 1960, quando fu Roma ad ospitare per la prima, e unica volta nel nostro Paese, i Giochi estivi. Sono convinto che grazie ad un gioco di squadra importante Toscana ed Emilia-Romagna saranno in grado di costruire una candidatura importante. In questi anni dovremo essere bravi a colmare il ritardo infrastrutturale, ad utilizzare bene le risorse che avremo a disposizione e, perché no, a costruire alleanze anche con altre città fuori dalle due regioni”, conclude Giani.