Calcio

Fiorentina, Italiano: “Vlahovic? Dimostra di avere lo spirito giusto”

Dusan Vlahovic - Foto Antonio Fraioli

I giocatori si sono soprattutto applicati a cercare di fare quello che abbiamo provato in sette giorni, chiaro che in questo momento le gambe siano piene di lavoro e la testa è piena di concetti, andare in campo e cercare di riproporli per me è già un successo”. Sono queste le parole di Vincenzo Italiano a commentare la prestazione della Fiorentina contro i tedeschi dell’Ostermunchen nel ritiro di Moena.

Penso che a sprazzi abbiamo fatto grandi cose e che abbiamo la possibilità di fare molto meglio, ma era la prima amichevole stagionale, la prima apparizione contro un avversario che ha dato una mano a fare un test con poca opposizione visto che in questo momento quel che conta di più è non perdere calciatori – ha continuato -. Da quando siamo arrivati qui lavoriamo tutti allo stesso modo, le ‘catene’ sanno quello che devono fare, i calciatori che ci sono hanno spesso giocato con questo sistema di gioco e quindi sanno quando attaccare, quando accelerare, quando fare le sovrapposizioni interne ed esterne. Ho chiesto ai calciatori di lavorare di insieme. Sono felice di aver visto segnare gol in modo costruito e preparato. Tutte le reti sono venute su azioni corali, non buttando mai la palla, e avendo pazienza. Bene anche nel secondo tempo, siamo arrivati spesso negli ultimi 16 metri e questo mi soddisfa tantissimo”. 

“Il mio calcio diverso da altri? Sorrido quando i ragazzi dicono questo – ha spiegato Italiano -. C’è una palla, ci sono undici giocatori, ci sono le porte, il calcio rimane sempre uguale. Spesso parlando con i miei calciatori capisco che pretendo molto da loro, che li voglio esigenti in tutte le situazioni: non bisogna sbagliare, commettere errori, o regalare palla agli avversari. Qualcuno forse è abituato a camminare in campo, ma io invece chiedo massima intensità. Vlahovic? Oggi ha sbagliato un po’ di gol, cosa che spero faccia poco in futuro però per come si impegna, per la voglia che ha, per come richiama i compagni, per come rincorre il pallone, dimostra che ha lo spirito giusto, ma un attaccante deve sapere per fare gol e finalizzare la mole di gioco che cercheremo di proporre”.

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