“Ho dovuto prendere la straziante decisione di abbandonare il sogno delle paralimpiadi di Tokyo 2020. Sono arrabbiata e delusa, ma più che altro sono triste di non poter rappresentare il mio Paese”. Inizia con queste parole il post con cui Becca Meyers annuncia la sua rinuncia alle Paralimpiadi di Tokyo. L’atleta statunitense, tre volte iridata a Rio 2016 e detentrice del record mondiale nei 400 stile libero, spiega: “Il Comitato olimpico degli Stati Uniti ha negato una richiesta per me ragionevole ed essenziale che avrebbe potuto permettermi di competere ai Giochi. Mi hanno ripetuto che non avevo bisogno di un assistente personale ‘di cui mi potessi fidare’, perché ci sarebbe stato un unico assistente, che si sarebbe preso cura di me e di altri 33 nuotatori paralimpici, di cui 9 ipovedenti”.
“Lo stesso Comitato mi ha concesso dal 2017 la possibilità di avere un assistente personale – che sarebbe mia madre – in tutti gli eventi internazionali, ma questa volta è diverso”, prosegue ancora Meyers. “Con il Covid infatti ci sono nuove misure di sicurezza per limitare la presenza del personale non essenziale, il che è giusto, ma avere un mio assistente è fondamentale per me. Quindi, nel 2021, devo ancora battermi per i miei diritti di persona disabile? Mi sto esponendo per le future generazioni di atleti paralimpici, nella speranza che possano non provare mai il dolore che ho provato io. Quando è troppo, è troppo”, conclude la nuotatrice.