Atletica

Atletica, La Torre: “A Tokyo non andiamo per fare shopping, lotteremo”

Antonio La Torre e Alfio Giomi
Antonio La Torre e Alfio Giomi - Foto Samanta Zucchi/Fidal
Non andiamo a fare shopping al villaggio olimpico“. Questo il messaggio con cui Antonio La Torre, direttore tecnico delle squadre nazionali della Fidal, ha caricato i 76 azzurri convocati per le Olimpiadi di Tokyo 2020. “Ognuno dovrà andare a Tokyo sapendo di aver meritato la convocazione, con fatica e impegno, in questo periodo difficile caratterizzato dalla pandemia – ha proseguito La Torre -. Ma bisogna andarci con la giusta concentrazione, senza sentirsi appagati. Senza accontentarsi. E senza farsi bruciare dal contesto“. La spedizione dell’atletica per i Giochi giapponesi è la più numerosa di sempre e fra le stelle azzurre vi è senza ombra di dubbio Gianmarco Tamberi, definito da La Torre “il leader indiscusso“.

Negli ultimi anni però è cresciuta molto anche la velocità, soprattutto al maschile. Se da una parte Tortu è alle prese con qualche problema fisico, dall’altra Jacobs sta vivendo un momento di forma invidiabile. “Marcell Jacobs vuole e può fare a spallate con gli sprinter americani, e non dimentichiamo la classe di Filippo Tortu finalista mondiale a Doha – ha detto La Torre -. La staffetta maschile 4×100 ha grandi potenzialità e con tutti i quartetti lotteremo“.

Dal Molin è l’esempio di chi non si è mai arreso, Yeman Crippa sogna il capolavoro di una doppia finale, Fabbri l’ha mancata per un solo centimetro a Doha – ha proseguito La Torre sulle punte di diamante dell’Italia -. Per quanto riguarda la strada, Giorgi e Palmisano hanno saputo regalarci il meglio negli ultimi anni a livello internazionale. Mi aspetto una prova caparbia da Stano e un Faniel protagonista in maratona pur in un contesto difficilissimo“. Guardando al futuro, il dt azzurro ha osservato che a Parigi 2024 “oltre il 60% dei convocati (47 su 76) avrà meno di 30 anni, quindi da Tokyo può cominciare un triennio decisamente interessante“.

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