Se c’è una cosa che le Nazionali di Italia e Spagna condividono, è l’esordio trionfale e con successo finale in una semifinale europea. Nel 1964 gli spagnoli e quattro anni dopo gli azzurri si sono laureati campioni d’Europa dopo la prima semifinale raggiunta nel massimo torneo continentale per nazioni. Da quei due gol di Riva e Anastasi, l’Italia non è più riuscita a ripetersi. E anche per questo la semifinale del 6 luglio che vedrà gli uomini di Mancini in campo avrà un tratto di storia ben marcato. Sarà la quinta semifinale della storia per gli azzurri agli Europei dopo quella del 1968, 1988, 2000 e 2012. Proprio nove anni fa la finale fu contro la Spagna e soprattutto fu senza storia. Era la generazione storica, la più forte per le Furie Rosse che dominarono gli azzurri, improvvisati e stretti nella morsa di un cambio generazionale che fu un mix tra gli ultimi eroi del 2006 e le nuove leve. La semifinale del 1988 fu un disastro a Stoccarda, contro l’Unione Sovietica che nella ripresa, nel giro di cinque minuti, risolse il discorso con le reti di Lytovčenko e Protasov.
C’è spazio per partite storiche e memorabili. Euro 2000 è stato tutto questo, con il tocco del rimpianto per la finale con la Francia. Ma Italia-Olanda resta nell’immaginario collettivo di una generazione intera per le parate di Toldo e il cucchiaio di Francesco Totti. Per assistere ad una nuova semifinale degli Europei, dopo le delusioni del 2004 e del 2008, bisogna aspettare il 2012 e l’exploit di Balotelli e Cassano, con Barzagli, Chiellini, Bonucci e De Rossi a trascinare gli azzurri nelle retrovie con una serie di prestazioni stellari. Bonucci e Chiellini (e Sirigu) sono gli ultimi superstiti. C’è voglia di rivincita in un confronto che fin qui è pari: 11 vittorie Italia, 11 vittorie Spagna. In compenso, la Spagna ha sempre vinto il trofeo dopo aver superato i quarti di finale. Ma a questa Italia rompere tabù sembra piacere non poco.