La rivincita delle rivincite ha come copertina il sorrisone di un Gareth Southgate che con delle scelte rischiose si è giocato tutto: convinzioni, panchina, seguito dei calciatori. Venticinque anni fa esatti Germania-Inghilterra fu una semifinale europea e fu decisa ai calci di rigore e dall’errore decisivo dagli undici metri dell’attuale Ct inglese. Oggi a Wembley è l’Inghilterra a trionfare contro i tedeschi con una vittoria per 2-0 decisa da Sterling, preferito alle altre stelle del calcio inglese: Grealish, Foden, Sancho. Prima di Harry Kane che si sblocca nel finale, nel momento più importante, dopo l’errore clamoroso di Thomas Muller che resta a quota zero gol nella storia degli Europei. Numeri pazzeschi per una sfida dalla grande storia che si arricchisce di un altro, pazzo capitolo che stavolta sorride ai Tre Leoni, a ventuno anni dall’ultimo successo ufficiale agli Europei del 2000.
Football’s coming home. Lo cantano a Wembley. Stavolta sì, si può. Il tabellone è favorevole, l’Inghilterra può dire sottovoce di avere un piede e mezzo in finale, anche se il tracollo della Francia impone l’esigenza di non sottovalutare nessuno. Anche perché ora la Nazionale di Southgate dovrà uscire da quella confort zone che è Wembley. Si giocherà a Roma, contro una tra Ucraina e Svezia. Con un Harry Kane che ha ritrovato morale e convinzioni grazie alla zuccata di testa che permette al fuoriclasse di sbloccarsi. Nel 2018 segnò cinque gol nella fase a gironi per poi deludere nella fase ad eliminazione diretta. Ora zero gol nei gruppi, e subito una rete agli ottavi, contro una Germania che non aveva mai perso in questo turno in un grande torneo. C’è margine per sognare, specialmente se Pickford sembra essere nel periodo di grazia: la parata su Havertz vale un gol. A Roma l’Inghilterra si giocherà una fetta di credibilità, col compito di vincere e convincere anche con i favori del pronostico contro Nazionali con qualità inferiore ma sufficiente per far male. Per ora, però, c’è da conservare un’impresa storica. E la rivincita che cancella l’onta di un rigore sbagliato.