Se lo chiamavano girone della morte, c’era un motivo ma probabilmente in tanti lo hanno frainteso. Perché al confine tra la vita e la morte fino all’ultimo ci sono state le big del girone a causa di quella che doveva essere la cenerentola del gruppo: l’Ungheria, fino alla fine in gara per la qualificazione e Francia, Germania e Portogallo mai veramente convincenti fino in fondo. Non la selezione di Deschamps che non ha mai dato l’idea di essere quella Nazionale dominante come da pronostici. Non la Germania, costretta ad aggrapparsi ad un gol di Goretzka nel finale per pareggiare in casa con l’Ungheria ed evitare l’eliminazione ai gironi. E non il Portogallo che ha sì la capacità di battere qualsiasi squadra ma che fin qui è andata più che altro a folate. Alla fine il girone recita la seguente classifica: Francia a 5, Germania e Portogallo a 4, Ungheria a 2. Eppure, la Nazionale di Marco Rossi è la grande sorpresa tecnica di questo Europeo, in virtù di un cammino sorprendente e che avrebbe meritato un turno in più: Szalai e compagni hanno capitolato solo nel finale col Portogallo e hanno strappato un punto a Germania e Francia.
Atmosfera surreale a Budapest. Portogallo e Francia pareggiano 2-2, fanno la partita ma il pubblico ungherese regala boati ai gol degli uomini di Rossi sul campo di Monaco di Baviera. Due per la precisione, con le firme di Ad. Szalai e Schafer che complicano e non poco la passerella di Loew a Monaco di Baviera. Hanno avuto un senso le reti di Loïc Négo e Dominik Szoboszlai che hanno regalato il pass per un’avventura comunque storica per l’Ungheria che ha dovuto peraltro fare a meno del suo calciatore più forte. Non è un caso, la sconfitta contro il Portogallo era stata l’unica nelle ultime tredici gare: la squadra di Rossi è compatta e ha idee in attacco.
Alla fine però agli ottavi ci va una Germania che ha deluso e non poco e che ora dovrà vedersela contro l’Inghilterra. Match da brividi, come lo sarà Portogallo-Belgio. Ottavi di finale che già si infiammano e che già offrono finali anticipate. Per i lusitani per la qualificazione è bastato un Cristiano Ronaldo che sta infrangendo ogni record. CR7 ha collezionato il maggior numero di presenze alla fase finale degli Europei (24), è capocannoniere della storia del torneo con 43 gol, ed è anche il miglior marcatore assoluto delle fasi finali con 12 gol complessivi, superando anche Michel Platini col quale aveva condiviso il record di nove gol. E oggi? Nient’altro che il record di gol in Nazionale, adesso in coabitazione con l’iraniano Ali Daei a 109 reti. Ora Ronaldo è anche il capocannoniere dell’edizione attuale con cinque reti. Basterà contro De Bruyne e Lukaku?