Euro 2020

Euro 2020, Marco Rossi: “Orban non mi ha chiamato, ma ci sostiene”

Non è vero che Orban (il premier ungherese, ndr) mi ha chiamato ma ogni tanto ci sentiamo ci sentiamo in modo virtuale con messaggi, sappiamo che è un grande appassionato di calcio. E’ per farci capire che ci sostiene“. Lo ha detto il Ct dell’Ungheria Marco Rossi ai microfoni di Radio Anch’io lo sport a pochi giorni dal sorprendente pareggio contro la Francia. Mercoledì l’Ungheria si giocherà la qualificazione con la Germania: “Sappiamo che è difficilissimo ma – aggiunge Rossi – ci proviamo, le nostre chance sono ridotte al lumicino ma faremo del nostro meglio per provarci con tutte le nostre forze, dobbiamo rimanere con grande umiltà con i piedi per terra. Come parte l’avventura in Ungheria? Parte da lontano, dal 2012, ho ricevuto una offerta dall’Honved e ho provato questa avventura in Ungheria. In Italia facevo fatica a trovare una squadra ed ho provato una avventura che poi non si è rivelata un’avventura ma una decisione giusta. Non sono abituato a fare molte interviste, non ho mai detto che in Italia non ci sia meritocrazia, ho detto solo che non mi è stata data l’opportunità di cimentarmi a un certo livello. In Italia ci sono molti allenatori top e senza di me l’Italia non perde nulla“.

E sullo stadio pieno alla Puskas Arena: “La sensazione in questi giorni è che il virus non faccia più paura. Se le autorità hanno deciso di aprire vuol dire che ci sono le condizioni. Gli striscioni razzisti? Onestamente con i pensieri che ho non ho avuto modo di rendermi conto, la cornice di pubblico è stata per noi decisiva. C’e’ molto patriottismo quando gioca la nazionale”.

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