“Come va con Fognini? Ci stiamo conoscendo. Viene da un periodo importante, era infortunato, si è sposato con Flavia Pennetta e diventerà padre“. Sono queste le parole del nuovo coach del taggiasco Franco Davin, che spazia su diversi temi in una lunga intervista a La Nacion. “Per certi versi lo paragono a Gaudio – continua -. Lui aveva il vizio di parlare ma in campo lottava tantissimo. Dava l’impressione di non aver voglia ma per fargli un punto dovevi ammazzarlo. Fabio, invece, no: a volte dà questa sensazione e lo è sul serio“, ha concluso con un sorriso.
L’allenatore argentino, inevitabilmente, ha parlato di Juan Martin Del Potro con il quale ha collaborato per sette anni. “Con Juan avevo un rapporto molto forte, non ero solo un allenatore per lui, eravamo amici, una famiglia. Poi le mie priorità sono cambiate, lui non ha preso bene la mia decisione di andare a vivere a Miami. Ma sapevo che non si sarebbe ritirato. Ho sempre pensato che avrebbe continuato a lottare per tornare a giocare alla pari contro Federer, Nadal, Djokovic e Murray, Juan deve essere al top perché questi giocatori sono migliori di lui”.
Ma il monito di Davin è sull’uso esasperato della tecnologia: “Mi spaventa entrare negli spogliatoi e vedere un giocatore prendere il cellulare e scrivere qualcosa sui social dieci minuti dopo aver perso. Una volta non era così“