Teneteli d’occhio perché potreste non rivederli più. Gli Europei offrono un sabato da non perdere, un sabato che può offrire verdetti in un senso o nell’altro: chi vuole qualificarsi con un turno di anticipo e chi rischia di essere la prima eliminata di lusso. Si parte alle 15:00 con Ungheria-Francia, il piatto forte è alle 18:00 con Portogallo-Germania mentre alle 21:00 la Spagna dovrà vedersela contro la Polonia. E’ la giornata delle star francesi: Mbappè, certo. Ma anche quel Karim Benzema che contro la Germania è rimasto a secco come Antoine Griezmann e Paul Pogba. Si fa fatica ad elencare tutte le star della Nazionale di Deschamps che da questo Europeo può avere l’assist per scrivere la storia. Dopo aver vinto consecutivamente Mondiale (1998) ed Europeo (2000) da giocatore, il Ct può ripetere l’impresa da allenatore. Si parte da qui, contro la squadra di Marco Rossi che ha già dimostrato contro il Portogallo di essere una squadra solida, salvo poi crollare nel finale al primo gol preso. Se la Francia la sblocca subito, la strada sarà in discesa. Tenerla per le lunghe può essere pericoloso contro una Nazionale che deve rinunciare a Szoboszlai e dovrà dare qualcosa in più, di fronte ai suoi tifosi alla Puskas Arena.
Lo sa bene il Portogallo che all’80’ della sfida contro i magiari sembrava destinato ad un deludente pareggio a reti inviolate. Poi il gol di Guerreiro che ha aperto le danze e la doppietta di Cristiano Ronaldo in chiusura. Ora c’è una Germania scottata dalla sconfitta con la Francia: Havertz è l’uomo che deve trascinare, Muller è favorito al centro dell’attacco su un Werner reduce da una stagione complicata, Gundogan e Kroos i guardiani del centrocampo. Di certo, la Germania è bestia nera del Portogallo, battuto 10 volte su 18 confronti con soli tre successi dei lusitani. Il Portogallo non batte la Germania da Euro 2000 e l’ultima volta ha perso in 10 4-0. Altra Nazionale, stavolta il Portogallo non è solo Cristiano Ronaldo. Chiedere alla Francia per informazioni.
E a proposito di bestie nere, la Spagna ha vinto otto confronti diretti su otto con la Polonia, superandola addirittura 6-0 nella sfida più recente nel 2010. Lewandowski e compagni vogliono la rivincita contro una squadra che con la Svezia è sembrata la lontana parente della Nazionale che ha dominato anni tra il 2010 e il 2012. Manca la star, l’uomo in grado di risolvere la partita anche contro difese bloccate come quella svedese. Morata è apparso poco lucido sotto porta, a Pedri a 18 anni non si può chiedere troppo. Meriterebbe più fiducia Gerard Moreno che ha trascinato il Villareal in Europa League. Decide Luis Enrique, nell’anno in cui la Spagna è forse la meno accreditata tra le big.