L’1-1 di Glasgow ci dice tante cose su Croazia e Repubblica Ceca. In primis, che i vicecampioni del mondo in carica sono al momento la delusione numero uno di Euro 2020. Poche idee per la selezione di Dalic, trascinata solo dalle giocate rare ed estemporanee dei singoli, come quella di Perisic che con un gol pazzesco evita quantomeno la sconfitta che sarebbe stata la pietra tombale o quasi sulla possibilità di qualificarsi agli ottavi. Non che il pareggio apra particolarmente a questa possibilità, ma vincendo con la Scozia all’ultima giornata si può sperare di farcela, almeno come terza. Ecco, la domanda è una: questa Croazia può battere la Scozia? Verrebbe da dire di sì leggendo i nomi sulla carta, ma se poi si guardano le partite ci si accorge di come la selezione slava sia ai minimi termini. Poi tutto è possibile, può approdare agli ottavi e da lì cambiare completamente registro arrivando fino in fondo. Del resto, i nomi, da Modric a Kovacic, ci sono tutti, ma qualcosa nel meccanismo non sta funzionando.
Funziona alla grande, invece, la Repubblica Ceca di Sivhaly. Una squadra quadrata, che attacca bene e tanto, affidandosi alla verve di uno Schick ancora in gol e soprattutto nuovo capocannoniere in solitaria degli Europei. Poco importa se per segnare su rigore l’ex Sampdoria e Roma debba quasi rimetterci il naso sulla gomitata violentissima di Lovren. L’1-0 dura poco e subito dopo l’intervallo c’è il meraviglioso gol del pareggio dell’interista Perisic, ma se ci si poteva aspettare un disperato tentativo di rimonta completa dei croati, così non è e nel finale i cechi non devono nemmeno gestirla più di tanto, anzi sono proprio loro a sfiorare il gol. Verdetti sospesi: la Repubblica Ceca non è qualificata ma quasi, la Croazia rischia concretamente di non andare nemmeno agli ottavi.