Nuovo blitz della Guardia di Finanza contro la pirateria audiovisiva. Il nucleo speciale Tutela privacy e Frodi tecnologiche della guardia di finanza – su input dell’Uefa che, in qualità di titolare dei diritti di trasmissione dell’evento, segnalava la proliferazione di portali dediti allo streaming illegale delle partite in prossimità dell’inizio della manifestazione – ha sequestrato e oscurato circa 600 risorse informatiche tra server di trasmissione, piattaforme di gestione, siti vetrina e siti di live streaming.
Un’operazione (denominata “Euro Strike 2020”) iniziata a partire dalla cerimonia inaugurale dello scorso 11 giugno a Roma. L’indagine è stata coordinata dal Procuratore di Napoli, Giovanni Melillo, e diretta dal Procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli e dai Sostituti Valeria Sico e Maria Sofia Cozza e ha permesso di smascherare un nuovo articolato sistema basato su piattaforme informatiche di ultima generazione, alimentate simultaneamente da numerose “sorgenti di contenuti” ubicate in Europa e finalizzate alla trasformazione dei segnali audiovideo protetti da diritto d’autore in flussi dati sistematicamente redistribuiti in tutto il mondo. I responsabili dei servizi pirata rischiano ora la reclusione da sei mesi a tre anni e la multa fino a 15.493 euro; gli utenti finali riceveranno automaticamente una sanzione fino a 1032 euro.