Tutti comodi, seduti, il biglietto non serve. Kevin De Bruyne ha iniziato il suo show, lo ha fatto a spese della Danimarca, in quel frangente di partita che la precauzione legata all’infortunio in finale di Champions League gli ha concesso. Un gol che non ha bisogno di presentazioni, costruito con la solita fitta rete di passaggi che il Belgio è riuscita a regalare in campo al momento dell’ingresso in campo delle sue star. Kevin de Bruyne ed Eden Hazard: il primo reduce dalla sconfitta in finale di Champions League, il secondo dalla stagione peggiore della sua carriera tra infortuni e polemiche. Ma soprattutto quelli che hanno firmato più assist di tutti nella fase di qualificazione all’Europeo, alle spalle solo di Depay: sette a testa in otto partite, conditi da cinque e quattro gol. Con loro in campo è un altro Belgio, quasi una banalità dirlo. Rispetto alla brutta copia del primo tempo, il Belgio della ripresa sa essere dominante quel che basta e segna due gol splendidi dopo averne subito uno al 2′ della prima frazione.
La prima rete è un capolavoro: accelerazione di Lukaku, ricamo di de Bruyne che serve un assist splendido per il tocco sotto porta di Thorgan Hazard. Si va sulle ali dell’entusiasmo e al 70′ c’è il definitivo 2-1 con un’azione manovrata che porta al tiro de Bruyne: conclusione secca sul primo palo che lascia di stucco Schmeichel. La Danimarca però c’è, si sbilancia senza rischiare, colpisce la traversa con Braithwaite e si rende pericolosa con le intuizioni nell’uno contro uno dei suoi esterni. La selezione di Hjulmand dopo due giornate si trova a zero punti. Ne avrebbe meritati almeno due in un percorso condizionato inevitabilmente dal dramma Eriksen. Ma non si può sbagliare contro il miglior attacco (40) della fase di qualificazione con quindici diversi marcatori. E la Danimarca ha sbagliato due volte: due gol. Numeri che fanno paura per la Nazionale numero 1 nel Ranking Fifa che vuole regalare un trofeo alla sua generazione d’oro per eccellenza.