Con una lettera scritta sul Corriere dello Sport: così Simone Inzaghi ha salutato la “sua” Lazio. L’ormai ex biancoceleste, pronto per allenare l’Inter dalla prossima stagione, ha ripercorso i suoi 22 anni nella Capitale: “Sono cresciuto e diventato uomo insieme a tutti voi, trascorrendo 22 anni meravigliosi. Non dimentico né le gioie (tante), né le lacrime. Non dimentico le vittorie (ci siamo divertiti insieme), né tantomeno le sconfitte, che non mi hanno mai fatto dormire la notte. Tutto questo fa parte della mia vita e lo porterò per sempre con me”.
“Ecco perché non è stato facile, (e non lo è tuttora), voltare pagina – ha continuato -. Non è una cosa che si può fare in un minuto, o in una settimana. Ci vorrà tempo per elaborare le emozioni e un cambiamento così radicale, dove le emozioni si scontrano l’una contro l’altra. Non ho problemi ad ammettere che lasciare la Lazio sia stata una delle scelte più complicate della mia vita, non ho avuto ancora nemmeno la forza di andare a svuotare l’armadietto a Formello”.
Inzaghi non vuole soffermarsi sui motivi che lo hanno spinto a cambiare “ma è probabile che tutti avremmo potuto fare meglio. Nessuna polemica, s’intende. Non le ho mai fatte prima e tantomeno le farei adesso o più avanti: il biancoceleste, per me, resta solo amore. Non mi permetterei mai di polemizzare con una società che ringrazierò per sempre. Senza il presidente Lotito e il ds Tare – riconosce – non avrei mai potuto realizzare il mio sogno di allenare la squadra del cuore, con cui avevo vinto uno scudetto da giocatore. Allo stesso tempo, però, sono anche un professionista che ama il suo lavoro: per questo la mia determinazione e la voglia di mettermi in gioco mi portano lontano da Roma e non nego di essere completamente concentrato in questa nuova ed entusiasmante avventura con l’Inter”.
“Tutto quello che potevo dare l’ho dato, a discapito anche della mia famiglia e della mia salute (e delle mie corde vocali)… – scrive ancora Inzaghi -. Quando uscirà il calendario, la prima cosa che farò sarà quella di vedere il giorno in cui tornerò all’Olimpico. E ve lo dico già da adesso: verrò sotto la Curva Nord per salutarvi”. Infine “un grosso in bocca al lupo a mister Sarri. Un grandissimo allenatore che farà il bene della Lazio”.