Euro 2020

Poche prodezze e un autogol decisivo. Ma Francia-Germania è già la finale anticipata

Paul Pogba - Foto Антон Зайцев - CC-BY-SA-3.0
Paul Pogba - Foto Антон Зайцев - CC-BY-SA-3.0

Finale anticipata, cinque anni dopo. Il 7 luglio del 2016 la Francia superò la Germania con una doppietta di Griezmann e raggiunse la finale poi persa col Portogallo. Oggi, Griezmann non è più l’uomo immagine di una Francia che ha tutte le sembianze di uno star team. Lo è Mbappè, devastante in velocità per la difesa tedesca, e Kante, uomo ovunque e pienamente in corsa per il Pallone d’oro. Alla fine però la partita delle partite di questa fase a gironi non è risolta dalla prodezza di una delle stelle in campo ma dall’autogol di quell’Hummels che già al Borussia Dortmund quest’anno ha mostrato più di un cedimento e che ha firmato l’ultimo successo tedesco contro i transalpini, quello del 2014 ai Mondiali per 1-0. Finisce come sette anni fa, 1-0, ma a parti inverse, con poche prodezze, due gol annullati e tre punti che confermano lo status di favorita di una Francia piena di talento e pressione. Oltre ad un margine di storicità da non sottovalutare. Dopo aver vinto in modo consecutivo il mondiale (1998) e l’europeo (2000) da giocatore, Deschamps vuole ripetere l’impresa da commissario tecnico. Oltre alla Francia, solo Germania Ovest (EURO 1972, mondiale 1974) e Spagna (EURO 2008 e 2012, mondiale 2010) sono riuscite a detenere contemporaneamente entrambi i titoli più importanti.

Numeri che fanno gola per una Nazionale che sta scrivendo la pagina di storia del calcio degli ultimi venti anni, con la tredicesima partecipazione consecutiva tra Mondiali ed Europei, collezionando cinque finali, tre delle quali vinte. Ora le sfide ad Ungheria e Portogallo, con un occhio alla Germania con Loew che vuole lasciare il testimone a Flick con un cammino importante. Quella a Cristiano Ronaldo un’altra maxi sfida, con CR7 che vuole provare l’altro scherzetto come cinque anni fa ad Euro 2016. Quel che è certo è che la Francia sembra avere una facilità sorprendente nel risolvere le partite. Tanti piani B oltre allo schema iniziale di gioco fondato sulla qualità degli interpreti: la velocità di Mbappé, la fisicità dei centrocampisti, l’imprevedibilità di Griezmann tra le linee e la fame di gol di un Benzema che vuole trascinare nell’anno del ritorno in Nazionale. Vincere e incantare si può. Oggi hanno solo vinto. Ma in una finale anticipata basta e avanza.

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